mercoledì, Aprile 16, 2025

Terrore al Pigneto: uccisi un uomo e una donna di nazionalità cinese

Gli spari, almeno sei, poi la fuga. A terra, senza vita, una coppia di nazionalità cinese. Lui si chiama Zhang Dayong, classe 1972, ha precedenti per reati contro il patrimonio. Lei è Gong Xiaoqing, classe 1987. Sono da poco passate le 23 e la raffica di colpi viene sentita distintamente dagli abitanti di via Prenestina a Roma, tra il civico 62 e 70, sotto la Tangenziale Est, all’altezza del deposito Atac. Un duplice omicidio tutto da chiarire. Indagano i carabinieri coordinati dalla Procura di Roma. All’inizio si pensava che la coppia gestisse un negozio nella zona: equivoco nato dal fatto che l’appartamento in cui abitavano è di proprietà del titolare di un negozio. Il killer avrebbe atteso le vittime all’interno del palazzo dove vivevano in via Prenestina per poi ucciderli fuori dal portone con alcuni colpi alla testa sparati da una pistola di piccolo calibro. In base al racconto di alcuni testimoni l’uomo, che indossava un cappuccio, aveva citofonato ad alcuni condomini per farsi aprire ed era salito al piano dove abitavano i due alcuni minuti prima del delitto. Non è chiaro se si sia poi allontanato in moto o a piedi. Gli inquirenti stanno indagando sul passato della coppia, la donna avrebbe un precedente per gioco d’azzardo. Al momento tra le piste non si escludono quelle del movente sentimentale o di un debito di denaro, i cellulari, messi sotto sequestro come l’appartamento in cui vivevano le vittime, verranno analizzati. Le telecamere presenti nel condominio non avrebbero offerto elementi utili in quanto risultate non funzionanti. Il pm titolare del fascicolo Stefano Opilio, che in nottata ha effettuato un sopralluogo, ha disposto l’autopsia. Si guarda anche alla criminalità cinese: Dayong era imputato a Prato nell’ambito dell’inchiesta “China Truck”, aperta nel 2018 dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze, che condusse a 33 arresti e 21 indagati: l’operazione portò alla luce un’organizzazione che, a partire da Prato, controllava il traffico delle merci su strada in tutta Europa. Un gruppo che attraverso intimidazioni e vere e proprie violenze si era impossessato, passo dopo passo, di tutto il sistema di trasporti delle merci prodotte in Cina. Attività collaterali della banda, che aveva le sue basi operative a Prato e a Roma, erano la gestione del gioco d’azzardo, la prostituzione, lo spaccio di stupefacenti ed il prestito ad usura. Alcuni vicini, che hanno dato l’allarme, ricordano le vittime come persone gentili, anche se spesso si sentivano persone litigare nella loro casa. Nella stessa zona negli anni scorsi sono stati commessi, con identiche modalità, altri omicidi: a perder la vita una giovane e poi un papà con una bambina in braccio di appena sei mesi, morta anche lei. Tutti di nazionalità cinese.

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