mercoledì, Aprile 16, 2025

Witkoff: Putin aperto a una pace permanente con l’Ucraina. Lavrov frena: Non è facile. La chiave sono i 5 territori

L’accordo di pace in Ucraina discusso con il presidente russo Vladimir Putin riguarda “i cosiddetti cinque territori”. Lo ha affermato l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff in un’intervista a Fox News, facendo riferimento, senza nominarli, probabilmente alla Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014, e alle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, attualmente parzialmente occupate. “Ma c’è molto di più”, ha aggiunto, “ci sono i protocolli di sicurezza, non c’è la Nato, l’articolo 5 della Nato, insomma, ci sono solo un sacco di dettagli allegati”. L’articolo 5 è il principio dell’alleanza Nato in base al quale un attacco contro un membro è trattato come un attacco a tutti i membri, con una risposta coordinata. Witkoff ha aggiunto: “È una situazione complicata…radicata in… alcuni aspetti davvero problematici che stanno accadendo tra i due Paesi e penso che potremmo essere sull’orlo di qualcosa che sarebbe molto, molto importante per il mondo in generale”. “Non è facile concordare gli elementi chiave di un accordo”. Lo afferma il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista al quotidiano Kommersant. “Se ne sta discutendo”, ha spiegato, come riporta Sky News. Lavrov riconosce a Washington il merito di “aver cercato di approfondire il problema”, a differenza dell’Europa. La Commissione europea dovrebbe presentare il prossimo 6 maggio la tabella di marcia per eliminare gradualmente l’uso di combustibili fossili russi, riducendo la dipendenza dalle importazioni di gas e Gnl da Mosca. È quanto emerge dall’ultimo ordine del giorno della riunione del collegio dei commissari datato 14 aprile, suscettibile di modifiche da parte dell’esecutivo. La roadmap era stata inizialmente messa in calendario nel primo trimestre dell’anno, poi messa in pausa per valutare l’impatto delle tensioni commerciali innescate dagli Stati Uniti, diventato il primo fornitore di gas naturale liquefatto per l’Europa dopo l’inizio della guerra in Ucraina. La tabella di marcia, non vincolante, dovrebbe essere seguita da una proposta legislativa vera e propria.  L’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja “Kallas dovrebbe essere rimossa dall’incarico e portata davanti a un tribunale internazionale dell’Onu”. È quanto ha affermato in un messaggio Telegram il presidente della Duma Vyacheslav Volodin, dopo che “la russofoba” Kallas ieri ha affermato: “Non vogliamo che nessun Paese candidato” all’ingresso in Ue “partecipi agli eventi del 9 maggio a Mosca”, giorno in cui la Russia celebra la vittoria contro il nazismo. “La dichiarazione di Kallas è irrispettosa della memoria di coloro che si sono sacrificati per salvare il mondo dal fascismo”, ha aggiunto Volodin, “se non fosse stato per l’eroica impresa dei soldati e degli ufficiali sovietici di 80 anni fa, non ci sarebbe l’Europa. Possiamo perdonare diversi errori dei politici, tranne uno: la profanazione della memoria di coloro grazie ai quali oggi viviamo tutti”.

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