mercoledì, Aprile 16, 2025

L’ombra della mafia sul duplice omicidio della coppia cinese giustiziata al Pigneto

La sera del 15 aprile 2025, Roma è stata teatro di un duplice omicidio che ha sconvolto il quartiere Pigneto. Zhang Dayong, 53 anni, e Gong Xiaoqing, 38, entrambi cittadini cinesi, sono stati uccisi a sangue freddo poco prima delle 23:00 in via Prenestina, tra i civici 62 e 70, all’altezza del deposito Atac e sotto la Tangenziale Est. Secondo quanto riferito dai testimoni, sei i colpi di pistola uditi distintamente, due dei quali hanno colpito le vittime alla nuca. I due stavano rientrando nel loro appartamento quando il killer li ha attesi all’esterno del portone e ha aperto il fuoco. L’assassino, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri della compagnia Piazza Dante, sarebbe riuscito a entrare nel condominio citofonando ad alcuni residenti e salendo fino al piano dove la coppia abitava. Poi, pochi minuti dopo, li ha affrontati e giustiziati in strada, sotto casa. Il volto era coperto da un cappuccio. Ancora non è chiaro se si sia dato alla fuga a piedi o a bordo di un veicolo, ma la dinamica lascia pochi dubbi sulla premeditazione del gesto. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Stefano Opilio della Procura di Roma, si stanno concentrando sia sul contesto personale che su quello criminale in cui le vittime potrebbero essere state coinvolte. Zhang Dayong, in particolare, era già noto alle forze dell’ordine. Imprenditore nel settore dell’import-export tessile con rapporti d’affari tra Roma e Prato, era coinvolto come imputato nell’inchiesta “China Truck” della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. L’indagine, condotta nel 2018, aveva smascherato un’organizzazione criminale radicata nella comunità cinese, che, partendo da Prato, controllava capillarmente il trasporto delle merci su strada in tutta Europa. Le attività collaterali della rete comprendevano anche la gestione del gioco d’azzardo illegale, la prostituzione, lo spaccio e il prestito a usura. L’inchiesta si era conclusa con 33 arresti e oltre 20 indagati. Dayong, pur non essendo tra i principali arrestati, risultava collegato ad alcuni dei soggetti coinvolti, e le autorità fiorentine lo tenevano sotto osservazione. Anche Gong Xiaoqing risulta avere avuto precedenti, in particolare legati al gioco d’azzardo. Secondo quanto riferito da alcuni residenti del palazzo, in casa della coppia si sentivano spesso litigi accesi, ma entrambi erano considerati persone gentili e discrete. I carabinieri, che stanno scavando nel passato di entrambi, non escludono nessuna pista: il movente potrebbe essere sentimentale, legato a debiti, oppure parte di un regolamento di conti più ampio nell’ambito della criminalità cinese. È stato escluso con decisione il movente della rapina: la borsa della donna e i cellulari dei due, poi sequestrati, sono stati trovati a terra accanto ai corpi. L’appartamento in cui vivevano, in affitto e intestato al titolare di un vicino esercizio commerciale, è stato perquisito e sottoposto a sequestro. Le telecamere di sorveglianza presenti nel condominio purtroppo non erano funzionanti, ma le forze dell’ordine stanno esaminando altri impianti di videosorveglianza pubblica e privata nella zona. Nella stessa area della Prenestina, negli ultimi anni, sono avvenuti altri omicidi con dinamiche simili e con vittime tutte di origine cinese: una giovane donna e un uomo con una neonata in braccio, morta anche lei. Un’escalation di violenza che preoccupa i residenti e porta a interrogarsi sulla presenza di una guerra sotterranea tra clan o gruppi rivali all’interno della comunità. L’autopsia sui corpi, che verrà disposta nelle prossime ore, potrebbe fornire ulteriori elementi utili alle indagini. Nel frattempo, gli inquirenti stanno analizzando i dati dei telefoni cellulari delle vittime, le loro comunicazioni recenti e i contatti economici per ricostruire le ultime ore di vita della coppia e risalire alla possibile identità del killer. Quello che appare certo è che l’agguato non è stato casuale: chi ha colpito sapeva esattamente dove e quando colpire. Un’esecuzione in piena regola che apre uno squarcio inquietante su una realtà criminale che sembra agire sempre più spesso nell’ombra, ma con una violenza ormai sempre più visibile.

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