domenica, Aprile 20, 2025

La BCE taglia ancora i tassi d’interesse di 25 punti, al 2,25%. Lagarde: “Incertezza eccezionale”

Come anticipato dai mercati, non si ferma il percorso di normalizzazione della politica economica della BCE (Banca Centrale Europea) che, dopo quello varato lo scorso 6 marzo, ha deciso, nella riunione del Consiglio direttivo appena conclusa, di tagliare i tassi di interesse di altri 25 punti base. Con l’intervento odierno il tasso sui depositi, quello di riferimento, passa dal 2,50% al 2,25%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali invece cala dal 2,65% al 2,40% e quello sui prestiti marginali dal 2,90% al 2,65%. “Le prospettive economiche sono offuscate da incertezze eccezionali” ha commentato la presidente della BCE, Christine Lagarde, riferendosi allo “sconvolgimento del commercio internazionale”, alle tensioni sui mercati internazionali e all’incertezza geopolitica che pesano su consumi e investimenti. “I rischi al ribasso per la crescita dell’area euro sono aumentati” ha aggiunto poi la presidente della Bce, spiegando che il clima creato dalla guerra commerciale “abbasserà la crescita, indebolendo l’export”, e rischia di pesare su investimenti e consumi, oltre a poter “portare a una stretta sulle condizioni finanziarie”. “Allo stesso tempo – ha detto ancora Lagarde – un aumento della spesa nella difesa rafforzerebbe la crescita”. Christine Lagarde ha anche aggiunto che “l’economia dell’eurozona resiste agli choc e nel primo trimestre dovrebbe essere comunque cresciuta”, avanzando una previsione. L’approccio della Banca centrale europea sulla politica monetaria continuerà ad essere “guidato dai dati” e deciso “di riunione in riunione”, ha puntualizzato la presidente Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte. Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse “saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari; della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi” ha spiegato Lagarde, precisando che la scelta di oggi di tagliare di 25 punti base i tassi è stata presa all’unanimità. Come anticipato dai mercati, non si ferma il percorso di normalizzazione della politica economica della BCE (Banca Centrale Europea) che, dopo quello varato lo scorso 6 marzo, ha deciso, nella riunione del Consiglio direttivo appena conclusa, di tagliare i tassi di interesse di altri 25 punti base. Con l’intervento odierno il tasso sui depositi, quello di riferimento, passa dal 2,50% al 2,25%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali invece cala dal 2,65% al 2,40% e quello sui prestiti marginali dal 2,90% al 2,65%. “Le prospettive economiche sono offuscate da incertezze eccezionali” ha commentato la presidente della BCE, Christine Lagarde, riferendosi allo “sconvolgimento del commercio internazionale”, alle tensioni sui mercati internazionali e all’incertezza geopolitica che pesano su consumi e investimenti. “I rischi al ribasso per la crescita dell’area euro sono aumentati” ha aggiunto poi la presidente della Bce, spiegando che il clima creato dalla guerra commerciale “abbasserà la crescita, indebolendo l’export”, e rischia di pesare su investimenti e consumi, oltre a poter “portare a una stretta sulle condizioni finanziarie”. “Allo stesso tempo – ha detto ancora Lagarde – un aumento della spesa nella difesa rafforzerebbe la crescita”. Christine Lagarde ha anche aggiunto che “l’economia dell’eurozona resiste agli choc e nel primo trimestre dovrebbe essere comunque cresciuta”, avanzando una previsione. L’approccio della Banca centrale europea sulla politica monetaria continuerà ad essere “guidato dai dati” e deciso “di riunione in riunione”, ha puntualizzato la presidente Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte. Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse “saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari; della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi” ha spiegato Lagarde, precisando che la scelta di oggi di tagliare di 25 punti base i tassi è stata presa all’unanimità. L’Eurotower sottolinea come “il processo disinflazionistico è ben avviato. L’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare le attese dei nostri esperti; a marzo sono diminuite sia l’inflazione complessiva sia quella di fondo. Le misure dell’inflazione di fondo – continua la nota – suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo”. Nel suo comunicato stampa, la Banca centrale europea ha abbandonato il riferimento alla condizione ‘restrittiva’ dei tassi d’interesse, una decisione che riflette probabilmente il fatto che i tassi sono ora in area ‘neutrale’. Nel suo comunicato di marzo, la Banca di Francoforte spiegava che “la politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva”, una formula ora del tutto abbandonata. “L’economia dell’area dell’euro ha acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali, ma le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. È probabile che la maggiore incertezza riduca la fiducia di famiglie e imprese e che la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Tali fattori possono gravare ulteriormente sulle prospettive economiche per l’area dell’euro” afferma la Bce al termine del Consiglio direttivo.

Articoli correlati

Ultimi articoli