domenica, Aprile 20, 2025

Un’altra possibile “Terra” a 124 anni luce: forse c’è vita su K2-18b. La danza degli esopianeti 

Potrebbe essere una scoperta epocale, ma per ora ci sono solo “indizi”. Tracce di vita a 124 anni luce dal nostro pianeta. Gli scienziati che lavorano al telescopio spaziale James Webb hanno ottenuto quelli che definiscono “i segnali più forti finora ottenuti” di vita al di là del nostro sistema solare, rilevando nell’atmosfera di un pianeta alieno le impronte chimiche di gas che sulla Terra sono prodotti solo da processi biologici. I due gas coinvolti nelle osservazioni di Webb sul pianeta K2-18b si chiamano dimetilsolfuro, o DMS, e dimetildisolfuro, o DMDS – e sono generati sulla Terra da organismi viventi, principalmente da forme di vita microbica come il fitoplancton marino: in sostanza, dalle alghe microscopiche. Questo suggerisce che il pianeta potrebbe pullulare di vita microbica, sostengono i ricercatori. I quali sottolineano, tuttavia, che non stanno annunciando la scoperta di organismi viventi, ma piuttosto di una possibile “biofirma” – cioè l’indicatore di un processo biologico – e che i risultati dovrebbero essere considerati con cautela, poiché sono necessarie ulteriori osservazioni. Sono comunque i primi indizi di un mondo alieno che potrebbe essere abitato, dice l’astrofisico Nikku Madhusudhan dell’Istituto di Astronomia dell’Università di Cambridge, autore principale dello studio pubblicato sull’Astrophysical Journal Letters. “Si tratta di una svolta nella ricerca della vita oltre il sistema solare, perché abbiamo dimostrato che è possibile rilevare firme biologiche in pianeti potenzialmente abitabili con gli strumenti attualmente a disposizione. Siamo entrati nell’era dell’astrobiologia osservativa”, sottolinea Madhusudhan. Certo è che il pianeta in cui potrebbe esserci vita non è proprio dietro l’angolo.  K2-18b ha una massa 8,6 volte superiore a quella della Terra e un diametro circa 2,6 volte più grande del nostro pianeta. Scoperto nel 2015 dal telescopio spaziale Kepler della Nasa, orbita nella “zona abitabile” – una distanza in cui l’acqua liquida, un ingrediente chiave per la vita, può esistere sulla superficie di un pianeta – attorno a una nana rossa più piccola e meno luminosa del nostro sole, situata a circa 124 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Leone. Un anno luce è la distanza percorsa dalla luce in un anno: ovvero 9,5 trilioni di chilometri. È stato identificato anche un altro pianeta in orbita attorno alla stessa stella.

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