domenica, Aprile 20, 2025

Presunta corruzione: ieri tutti in aula

L’articolo riporta l’udienza tenutasi ieri mattina presso il Tribunale di Civitavecchia riguardante il caso di presunta tentata corruzione che coinvolge il sindaco Pietro Tidei, l’imprenditore Fabio Quartieri, il consigliere comunale Roberto Angeletti, l’ex consigliere Fabrizio Fronti e il dipendente comunale Giuseppe Salomone. Durante l’udienza, erano presenti gli avvocati difensori degli imputati e l’avvocato Gianluca Tognozzi, legale del sindaco Tidei. La discussione si è concentrata sull’escussione del sindaco e di due ufficiali di polizia giudiziaria, con le parti che hanno richiesto l’acquisizione della querela presentata da Tidei nel marzo 2022. Non sono state poste domande dirette al sindaco in questa fase. Il giudice ha deciso di rinviare le udienze all’8 maggio, per lo scioglimento delle riserve, e al 5 giugno, per ascoltare i due ufficiali di polizia giudiziaria. Il caso nasce da una denuncia di Tidei presentata nel marzo 2022, che ha portato al rinvio a giudizio degli imputati. Secondo l’accusa, Fabio Quartieri avrebbe coinvolto alcuni amministratori locali, tra cui Roberto Angeletti, in un sistema di corruzione in cambio di favori per le sue attività imprenditoriali. Giuseppe Salomone, in quanto dipendente dell’azienda comunale, sarebbe stato anch’egli coinvolto in questa presunta rete. Le indagini, durate a lungo e condotte anche tramite intercettazioni ambientali, hanno raccolto elementi che hanno portato al rinvio a giudizio e alla formulazione delle prove in sede processuale. Il testo ricorda inoltre che nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, come stabilito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo cui una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n. 343 del 2016, recepita con la legge delega n. 53 del 2021, ribadisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.

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