domenica, Aprile 20, 2025

Raid israeliani a Khan Yunis, 10 morti. Hamas: “A fine guerra libereremo gli ostaggi”

Hamas vuole un accordo globale per porre fine alla guerra a Gaza e scambiare tutti gli ostaggi israeliani con i palestinesi incarcerati in Israele, ha dichiarato un alto funzionario del gruppo militante palestinese, respingendo l’offerta israeliana di una tregua provvisoria. In un discorso televisivo, Khalil Al-Hayya, a capo del team negoziale, ha detto che il gruppo non accetterà più accordi provvisori, adottando una posizione che difficilmente gli israeliani accetteranno e potenzialmente ritardando ulteriormente la fine dei devastanti attacchi ripresi nelle ultime settimane.
Hayya ha invece affermato che Hamas è pronta a impegnarsi immediatamente in “negoziati globali” per rilasciare tutti gli ostaggi rimasti in cambio della fine della guerra di Gaza, del rilascio dei palestinesi incarcerati da Israele e della ricostruzione di Gaza. “Netanyahu e il suo governo usano accordi parziali come copertura per la loro agenda politica, che si basa sul proseguimento della guerra di sterminio e fame, anche se il prezzo è il sacrificio di tutti i suoi prigionieri”. La Difesa Civile Palestinese ha annunciato stamattina la morte di 10 membri di una stessa famiglia, uccisi da un attacco notturno israeliano vicino a Khan Younes, nella Striscia di Gaza meridionale. “Le nostre squadre hanno trovato i corpi di 10 martiri (morti, ndr) e molti feriti nella casa della famiglia Baraka e nelle aree circostanti prese di mira dalle forze di occupazione israeliane nella zona da Bani Suhaila a est di Khan Younis”, ha scritto su Telegram Mahmoud Bassal, portavoce delle squadre di soccorso.“Il bilancio delle vittime dell’attacco statunitense al porto petrolifero di Ras Isa, nella parte occidentale dello Yemen, ha provocato almeno 20 vittime” ha dichiarato Anees Alasbahi, portavoce del Ministero della Salute degli Houthi. Ma il bilancio potrebbe “aggravarsi fino a 50 vittime”. Secondo il Comando per il Medio Oriente (Centcom), gli attacchi Usa sarebbero mirati a indebolire le fonti economiche degli Houthi così da privare i proventi illeciti che finanzierebbero la loro attività terroristica. “Le testimonianze, le immagini e i dati che provengono dalla Striscia di Gaza sono umanamente orribili e moralmente inaccettabili. Così come gli israeliani e i migranti brutalmente trucidati e rapiti da Hamas, anche gli oltre due milioni di palestinesi a Gaza non hanno scelto la guerra, ma ne pagano il prezzo più alto, e non possono essere degradati a vittime collaterali: stiamo parlando di persone umane! Come si può restare indifferenti?”. Così il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in un’intervista a ‘la Repubblica’. “Il conflitto non è solo Gaza, ma anche in Cisgiordania, dove le espansioni territoriali dei coloni a discapito della popolazione civile palestinese sono accompagnate da violenze e soprusi: si può dire che si tratta di legittima difesa? Tornando alla domanda, la parola genocidio – ha aggiunto – è un termine giuridico del diritto internazionale. Come affermato dal Santo Padre, per valutare le operazioni militari israeliane non rileva l’opinione personale, ma lo studio dei fatti e delle norme da parte delle istituzioni preposte. Per la Santa Sede restano chiari i principi della Dottrina Sociale della Chiesa: la legittima difesa è lecita, ma non può mai implicare l’annichilimento totale o parziale di un altro popolo o la negazione del suo diritto a vivere nella propria terra”.

Articoli correlati

Ultimi articoli