domenica, Aprile 20, 2025

La città vivente, nelle opere di Palazzo Braschi

Visitare il Museo di Roma è come sfogliare l’album fotografico di famiglia. E non c’è momento migliore per questo rituale che il giorno del compleanno della capitale: il Natale di Roma che ricorre convenzionalmente il 21 aprile. Quest’anno si festeggiano i 2778 anni dalla fondazione. Guardando dipinti e fotografie monta pian piano quella nostalgia per Roma com’era. Già, ma come era Roma? Ce lo raccontano dipinti, reperti, plastici e fotografie raccolti nel palazzo Braschi , affacciato su Piazza Navona, sede del museo dagli anni ’50. Sala dopo sala al secondo piano le vedute della città eterna, le feste, i luoghi iconici si rincorrono sulle pareti e raccontano le forme di una città organismo vivente in perenne trasformazione. Mutamenti a cui è dedicato l’intero terzo piano dove le fotografie storiche di rioni scomparsi, scavi e cantieri, porti fluviali testimoniano le fasi dei lavori e dipingono il volto di una Roma sparita. Al secondo piano accoglie i visitatori John Staples nel ritratto realizzato da Pompeo Batoni. L’aristocratico irlandese – come tanti altri viaggiatori più o meno famosi – era a Roma nel 1773 per il Grand Tour. Il viaggio di formazione faceva perno specialmente in Italia e nella città di Roma, una tradizione riservata a ricchi nobili. Sarà lui la guida di questo ideale Grand Tour. A sinistra si accede agli Appartamenti Braschi riservati alla ritrattistica, ma è nelle sale a destra che la città emerge dai dipinti di vedute, momenti storici e della vita quotidiana. In queste sale vediamo una piazza del Popolo come la vedeva Caravaggio, piazza Navona senza la fontana dei Fiumi nel dipinto “Piazza Navona con il mercato” (entrambi datati sec XII, primo quarto), una Festa in maschera a Tor de’ Schiavi (Ippolito Caffi, 1844 circa). Non mancano visioni delle basiliche, degli obelischi e del Tevere.

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