Il Diario torna nel giorno di Pasqua, per parlare di una iniziativa del vescovo, monsignor Ruzza, che ha trovato subito una risposta concreta dal punto di vista aziendale, e che potrebbe avere importanti risvolti anche dal punto di vista politico e amministrativo. Ci riferiamo alla cena organizzata, su sollecitazione del presule, la scorsa settimana per parlare tra rappresentanti istituzionali in un contesto tutt’altro che formale, della situazione legata all’uscita dal carbone. Il vescovo Gianrico Ruzza ha infatti espresso tutta la sua preoccupazione per i possibili effetti negativi sull’occupazione e sul quadro socio-economico di Civitavecchia derivanti dalla imminente chiusura di Torre Valdaliga Nord, chiedendo di mettere allo stesso tavolo insieme ad Enel i rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dei lavoratori e del mondo no-profit. E così si sono ritrovati a cena in una sala riservata dell’hotel San Giorgio il capo delle relazioni istituzionali di Enel Fabrizio Iaccarino, il sindaco Marco Piendibene, la presidente della Fondazione Gabriella Sarracco, i rappresentanti di Unindustria Cristiano Dionisi e Fabio Pagliari, il segretario regionale degli elettrici della Cisl Oreste Erminiati e il consigliere comunale Paolo Poletti, che sulla vicenda post-carbone sta svolgendo un ruolo proattivo, che di fatto lo colloca idealmente molto più in maggioranza che all’opposizione della giunta Piendibene.