giovedì, Aprile 24, 2025

Femminicidio Pretrangeli, al processo depongono i carabinieri

In aula testimoniano i carabinieri che intervennero sulla scena del delitto e i militari di Casalotti. La stazione dove Gianluca Molinaro si costituì confessando di aver ucciso l’ex compagna e madre di suo figlio Manuela Petrangeli. “Quello che ho detto ho fatto”, la frase pronunciata dal 54enne alla mamma che lo aveva chiamato al telefono proprio in quei momenti. Un’ulteriore prova della premeditazione secondo la Procura che accusa l’uomo di omicidio volontario aggravato anche dallo stalking. Manuela perseguitata, spiata nonostante la fine della relazione tre anni prima. Manuela uccisa con un fucile a canne mozze con matricola abrasa, arma che Molinaro aveva appoggiato sul sedile, lato passeggero, della propria auto, racconta il carabiniere che la recuperò. L’agguato il 4 luglio scorso, all’uscita dalla clinica in cui Manuela lavorava come fisioterapista. Due i colpi esplosi da Molinaro, il primo al braccio. Il tentativo disperato di Manuela di ripararsi dietro un’auto, vano però. Molinaro – racconta un altro operante – non le lasciò scampo, mirando al petto.

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