
Al via i funerali di Papa Francesco in Piazza San Pietro con la partecipazione di capi di Stato e delegazioni internazionali. A presidiare le esequie è il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. I concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti, ci sono poi 200 ministri della Comunione e oltre 4 mila presbiteri. Dopo la messa esequiale ci sarà la ‘traslazione della salma’ nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il feretro sarà tumulato in una tomba semplice tra la ‘Cappella Paolina’ e la ‘Cappella Sforza’, nel rispetto delle volontà espresse da Bergoglio. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata in piazza San Pietro per partecipare ai funerali di Papa Francesco. I posti di leader e capi di Stato sono sulla destra del sagrato. Il cerimoniale del Vaticano prevede l’assegnazione dei posti in base al criterio dell’ordine alfabetico dei Paesi in lingua francese. Il prima fila i rappresentanti di Italia e Argentina, terra natia di Bergoglio. Sono 140 le delegazioni che hanno fatto accesso in Vaticano per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo rende noto il Centro per la gestione della sicurezza dell’evento presso la Questura di Roma. “I rapporti tra Europa e Stati Uniti sono molto importanti per lo sviluppo e la prosperità di tutto il mondo. Siamo molto impegnati ad avere relazioni fruttuose con gli Stati Uniti come partner, alleati e amici. Quindi siamo sempre disponibili a incontrare e parlare con il presidente Trump in qualsiasi momento, perché non a Roma?”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ai microfoni di Caffè Europa su Rai Radio 1 mentre si trova nella capitale per i funerali di Papa Francesco. Anche i tre leader sindacali Maurizio Landini (Cgil), Daniela Fumarola (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) sono in Piazza San Pietro insieme a tutte le autorità italiane per i funerali di Papa Francesco. È quanto si legge in una nota diffusa dalle organizzazioni sindacali. “Roma è piena di gente, ma per me è vuota. Perché tu non sei qui, Francesco. Padre, amico, fratello”. È il ricordo di suor Lucía Caram, monaca argentina che vive in Spagna e che in questi anni si è fatta conoscere per le sue battaglie soprattutto a favore dei migranti. Aveva un rapporto di amicizia con il Papa al quale aveva anche regalato il vangelo di un soldato ucraino morto. Il Papa lo aveva ricordato nel corso di una udienza generale ribadendo uno delle sue centinaia di appelli per la pace. “Ti cerco tra le antiche pietre, tra i mormorii di questa città eterna, e anche se so che vivi, che sei risorto, la tua assenza mi addolora. Te l’ho sempre detto: ti sosterrò fino alla morte. E oggi te lo ripeto, con l’anima piena di gratitudine e di speranza: ora che sei risorto, ti sostengo” aggiunge la religiosa con il pensiero al Papa. Se ci sono criticità nella gestione della sicurezza? “Assolutamente no. Mi sembra che abbiamo affrontato l’emergenza nel migliore dei modi, sia nei giorni precedenti che oggi”. Lo dice a LaPresse Valerio Scambelluri, membro della associazione San Pietro e Paolo che collabora con la Gendarmeria Vaticana nell’organizzazione e gestione degli eventi. “Mancano circa due ore all’inizio della cerimonia, oggi sono attese 200.000 persone, gli altri giorni abbiamo avuto una media di 150.000 fedeli al giorno. Mi sembra che le abbiamo accolte nel migliore dei modi. Forse il primo giorno la fila è stata un po’ lunga, ma siamo riusciti a snellire. Ieri le file sono state molto più brevi, nonostante il numero delle persone non fosse minore dei giorni precedenti”. “Oggi sta andando molto bene, sono attese 135 delegazioni, ci sono le telecamere di tutto il mondo che guardano quello che sta succedendo in Vaticano. La macchina della sicurezza fino a questo momento è perfetta, quindi speriamo che non succeda nulla”.