Il fenomeno è ormai evidente e di grande impatto sulla città, anche se spesso passa sotto silenzio o viene sottovalutato. Cerveteri sta diventando una meta di riferimento per un turismo di passaggio, attratto principalmente dalla Necropoli della Banditaccia e dalle sue aree esterne, senza necessariamente entrare nei musei o nei negozi del centro storico. Questa dinamica, se da un lato rappresenta un’opportunità di visibilità e di promozione del nostro patrimonio, dall’altro solleva alcune questioni importanti. Innanzitutto, la mancanza di strutture organizzate come una Proloco o un’Associazione dei Commercianti potrebbe contribuire a una gestione meno efficace di questo flusso di visitatori. La presenza di queste realtà potrebbe favorire un’accoglienza più qualificata, la promozione di servizi e attività commerciali, e la creazione di un’offerta più articolata e integrata per i turisti, anche quelli di passaggio. Inoltre, questa forma di turismo “mordi e fuggi” rischia di non generare un ritorno economico significativo per il territorio, poiché molti visitatori non entrano nei negozi, non consumano nei ristoranti o non partecipano ad altre attività locali. È importante quindi pensare a strategie che possano incentivare i visitatori a trattenersi di più, magari attraverso percorsi guidati, eventi, o servizi dedicati. Il paragone con Ladispoli, che sembra aver saputo attrarre e trattenere più efficacemente i turisti, può essere uno stimolo per riflettere su cosa si può migliorare a Cerveteri. Non si tratta solo di organizzare manifestazioni, ma di creare un sistema integrato che valorizzi il patrimonio, renda più attrattivo il territorio e favorisca un turismo sostenibile e di qualità. In conclusione, il fenomeno dei visitatori di passaggio rappresenta un’opportunità che non va lasciata sfuggire. Con un’adeguata pianificazione, il coinvolgimento di associazioni e cittadini, e una strategia di promozione più incisiva, Cerveteri può trasformare questa presenza in un vantaggio duraturo per tutta la comunità.
