Un obiettivo comune con metodi differenti. Se la giornata per la sicurezza e la salute sul lavoro ci ricorda che ogni anno nel mondo muoiono così 2 milioni e ottocentomila persone il quadro nazionale resta sulla soglia dei tre morti al giorno. L’Inail presentando al Mimit un francobollo creato per l’occasione punta sulla prevenzione. La prevenzione – sottolinea d’Ascenzo – si collega ad una informazione quotidiana. Per il ministro Urso gli infortuni sono diminuti percentualmente se si considera l’aumento degli occupati. I dati assoluti nella nostra regione dicono questo. 11 morti, inclusi i tre in itinere, nei primi due mesi dell’anno come nel 2024 dove si chiuse alla fine dell’anno a 107 decessi. Le denunce per infortunio sono stabili, 6231 casi, concentrate in due fasce d’età tra i 50 e i 60 anni segno anche di un inevitabile rallentamento fisico. Ma esiste anche una questione di cultura del lavoro. Prendiamo il mattone. Secondo i dati Filca Cisl in 22 anni sono morti 248 operai nonostante il lavoro degli enti bilaterali sulla formazione ricordato oggi in una iniziativa a Pomezia. La formazione non può restare l’unico presidio di garanzia.