Così come aveva fatto la Giunta capitolina lo scorso 3 aprile, anche l’Assemblea capitolina non riconosce il pubblico interesse al progetto presentato dalla Roma nuoto sullo stadio Flaminio. “La proposta che sottoponiamo di fatto non riconosce l’interesse pubblico – spiega l’assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi Alessandro Onorato – per tre motivazioni principali: perché non restituisce alla città la funzione primaria per la quale la struttura è stata progettata, quella di Stadio. Perché non valorizza la vocazione di ‘grande impianto sportivo’ in grado di ospitare manifestazioni sportive nazionali e internazionali. Infine, perché depotenzia le potenzialità dello stadio quale polo attrattore culturale”. La proposta della Roma nuoto, prosegue Onorato, “va a cambiare la destinazione stessa della struttura, depotenzia questa vocazione e lo trasforma in grande impianto sportivo con piste pattinaggio, piscine, padel. Un impianto polifunzionale con pluridisciplinarità delle attività sportive previste, le quali, peraltro non arricchiscono l’offerta sportiva del quadrante territoriale di riferimento. Inoltre, la proposta depotenzia le funzionalità dello Stadio in virtù della riduzione del numero dei posti, dai 42 mila originari a 7500, e dell’introduzione di funzioni di carattere commerciale con una rete costituita da una struttura di vendita di 2.500 metri quadrati e altre aree di vendita”. Il capogruppo di Fdi Giovanni Quarzo ha annunciato il voto contrario alla decisione della Giunta spiegando che quello della Lazio Nuoto “è un progetto completo che ha un suo equilibrio economico. Usciamo dalle ipocrisie – ha affermato Quarzo -: la vera ragione per cui si nega l’interesse pubblico è perché c’è stata una vaga manifestazione di interesse della Lazio. Sarà un bluff che fa Lotito perché oggi c’è solo un rendering, e nessun altra cosa. Tra qualche mese ci ritroveremo senza l’uno né l’altro, prendendoci la responsabilità di lasciare nel degrado lo stadio Flaminio. La realtà è questa – secondo Quarzo – e noi non vogliamo prenderci questa responsabilità di una scelta politica che è un disastro per la città”. La capogruppo del M5S, Linda Meleo, ha presentato un ordine del giorno, approvato dall’Assemblea, che chiede che “l’amministrazione si deve impegnare perché il futuro di questa struttura, a ridosso del centro storico, delle abitazioni e dove la viabilità è già oggi fortemente congestionata, sia disegnato con i comitati, le associazioni e i cittadini che tutelano i territori. Se avviene a decisione presa, questo confronto non ha più valore”, ha sottolineato Meleo. Il capogruppo della Lega Fabrizio Santori, ha sollevato il tema di “una manifestazione della società Lazio calcio che però è priva di una fattibilità economica e quindi non è conforme al decreto sugli stadi”, e “dell’interesse della città e quello dei tifosi della Lazio, che vogliono uno stadio, in tempi brevi, come a Torino per la Juve, ma anche Udine e Bergamo. Invitiamo l’amministrazione capitolina a stimolare ogni strumento utile, anche commissariale, con la Fondazione Nervi, i proponenti e le altre istituzioni coinvolte, per garantire l’interesse pubblico della città e dei tifosi, che è quello di avere uno stadio di proprietà delle squadre della città, la Roma e la Lazio, in tempi brevi, ma trovando le adeguate convergenze istituzionali su posti, parcheggi e esigenze espresse dai comitati contrari, che si sono già costituiti anche in questo caso”.