lunedì, Novembre 25, 2024

Il Paese che Vorrei: «E’ ora di approvare i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche»

SANTA MARINELLA – Dalla lista civica Il Paese che Vorrei, arriva il grido d’allarme per il ritardo con cui le ultime due amministrazioni comunali, hanno trattato il problema dell’abbattimento delle barriere architettoniche. “La mozione che abbiamo fatto approvare il 30 dicembre del 2013 – dice Daniele Renda – non ammette più chiacchiere ma solamente atti concreti. L’amministrazione deve redigere i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Lo dovrebbe fare solamente per garantire un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione e dalla carta dei diritti dell’uomo dell’Onu. Questo, però, non sembra interessare chi ci governa. Allora analizziamola da un’altra prospettiva. Approvare i Peba, consentirebbe al Comune di poter richiedere i fondi regionali previsti dalla legge 74 del 1989. Tantissimi soldi che arriverebbero sul nostro territorio. Tantissimi soldi che servirebbero ad aprire cantieri per riqualificare e rigenerare gli spazi urbani in cui viviamo. Renderli accessibili a tutti, significa renderli migliori. E sarebbero tutti cantieri sottosoglia, cioé da assegnare direttamente. La scelta dell’amministrazione potrebbe ricadere su imprese edili locali, che occuperebbero operai cittadini. Questo significa che abbattere le barriere architettoniche porterebbe soldi e lavoro a Santa Marinella. C’è una fetta di mercato nel settore turistico molto esigente, quella dei disabili. Persone che cercano scrupolosamente luoghi in cui poter passare le proprie vacanze. Luoghi in cui gli sia consentito muoversi senza problemi. La vita di un disabile è segnata, non può scegliere di fare ciò che vuole ma è costretto a fare solamente ciò che gli è permesso. Ciò che le strutture gli consentono di fare. Trovare una località turistica totalmente accessibile attrarrebbe tantissimi villeggianti nella nostra città. Magari prevedere almeno una spiaggia accessibile non sarebbe male, prevedere che anche le attività ricettive, come alberghi e agriturismi siano accessibili, aiuterebbe il sistema di accoglienza turistica”. “Abbattiamo le barriere architettoniche – conclude Renda – perché ci conviene sotto tantissimi aspetti. Tarquinia ha approvato i Peba e l’anno scorso ha portato sul proprio territorio un milione e settantaquattro mila euro”.

Redazione
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