Ad opporsi al progetto i consiglieri comunali Lucia D’Offizi (Pdl) e Mario Galli (Progetto Gallicano) secondo i quali il progetto è errato sia per la localizzazione in una zona pregiata dal punto di vista ambientale, sia per la procedura seguita. In particolare – secondo i consiglieri – la proprietà dell’area interessata non è ancora dell’amministrazione. Di opinione differente il sindaco di Gallicano, Marcello Accordino: “Nel 2008 abbiamo iniziato un percorso per chiudere il ciclo dei rifiuti. In quel percorso sono state individuate 4 strutture per il compostaggio. Una di queste l’impianto di cui si parla, che prevede il trattamento di 25 mila tonnellate l’anno di rifiuti. Non una discarica, non un termovalorizzatore, un impianto di compostaggio. Per quanto riguarda il terreno sarà espropriato a tempo debito. Si tratta di una zona dove passa l’autostrada, c’è una sottostazione elettrica di terna e i piloni dell’alta tensione, quindi nessuno scempio ambientale. Siamo aperti al confronto, ma riteniamo necessario questo impianto, forniremo tutti gli atti relativi alla commissione”. “Quando abbiamo lanciato la raccolta porta a porta in Provincia di Roma – ha ricordato l’assessore regionale con delega ai rifiuti, Michele Civita – ci siamo preoccupati anche di finanziare la realizzazione di isole ecologiche e piccoli impianti di compostaggio che servano i comuni di uno stesso bacino. Tra cui quello di Gallicano: non una centrale elettrica, ma un impianto per la produzione di compost di qualità per le necessità dell’azienda agricola limitrofa. Ci sono aspetti da chiarire? Siamo disposti a farlo, ma basta con le falsità. L’umido rappresenta una frazione significativa della raccolta differenziata, questi impianti ci servono”.