Differente invece la versione dell’azienda, la quale afferma che si tratta della mancata ottemperanza alle norme antincendio e non sono contestati i prodotti. “Il provvedimento non riguarda in alcun modo carenze igieniche e strutturali dello stabilimento, per le quali nessun rilievo è stato mosso – spiegano dall’ufficio stampa Plasmon –
Stiamo dando la massima collaborazione alle autorità nella verifica della adeguatezza di alcune misure antincendio nello stabilimento di Latina. Per consentire tali necessarie verifiche è obbligatoria, dal punto di vista della sicurezza, la sospensione delle attività produttive dello stabilimento che saranno riprese completamente appena possibile. Nessun prodotto Plasmon è coinvolto, la sicurezza rimane prioritaria per Plasmon”. I primi accertamenti erano partiti, a ottobre del 2012, a seguito di una morte sul lavoro di Massimo Bigonzi, un elettricista di 33 anni. All’azienda erano state date una serie di prescrizioni che evidentemente non erano state rispettate.
La produzione è comunque bloccata e sono quattrocento i lavoratori rimasti fermi. Secondo quanto si apprende in ambienti sindacali l’attività potrebbe riprendere già nei prossimi giorni.