“Il comparto Ricerca, già sottodimensionato rispetto a qualsiasi altro stato europeo, in Italia ha un enorme problema di carenza di fondi ordinari ed un tasso altissimo di precarizzazione, con 10mila precari su 30mila addetti complessivi. Ma, ancora una volta – denuncia Fiorentini – si ripropone il tema della soppressione degli enti o del loro accorpamento. Basti pensare all’ISFOL, finito nel mirino dell’ex ministro Fornero e salvato solo grazie ad un mese di occupazione dei lavoratori organizzati con l’USB. Se questo ente fosse soppresso, 249 precari verrebbero licenziati. Come pure l’ipotesi di accorpamento dell’INEA al CRA, che oltre a creare un buco da 50 milioni nel nuovo ente, porterebbe al licenziamento di oltre 600 precari. Se queste sono le novità – chiosa il dirigente USB – si commentano da sole”. Fiorentini prosegue nella sua disamina. “È un piano miope quello che viene proposto perché, nell’ambito dell’intollerabile ulteriore attacco alla Pubblica Amministrazione, affossa definitivamente uno dei settori che dovrebbero essere al centro del progetto di rilancio del Paese. Intanto Cgil Cisl e Uil fanno la ‘ammoina’ negli enti e pubblicamente si scandalizzano, ma nei fatti non si oppongono alle politiche europee delle quali sono complici attivi.” Aggiunge Fiorentini: “Il 14 marzo scorso l’USB, con migliaia di lavoratori in piazza, ha già lanciato forte e chiaro a Cottarelli e al governo il proprio NO alla spending review. Continueremo ad opporci a qualsiasi ipotesi di ridimensionamento della ricerca pubblica, con iniziative di lotta generali e a difesa dei singoli enti, chiedendo il rilancio del settore e la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari.” “Domani saremo in piazza a Roma contro la soppressione dell’ISFOL e il 28 marzo parteciperemo alla manifestazione regionale del Lazio per l’utilizzo dei fondi europei per la stabilizzazione dei precari”, conclude il dirigente sindacale.