Ma che il nuovo piano di salvataggio preveda l’ennesima emorragia di posti di lavoro, su questo non ci si può rassegnare. L’intervento dell’esecutivo e il grande aiuto che arriverà dalla Regione Lazio va assolutamente sottolineato. Ma Alitalia ci è costata già tantissimo in termini occupazionali: migliaia di cassintegrati che tra poco non avranno più diritto agli ammortizzatori sociali, migliaia di famiglie castrate dalla legge Fornero, l’indotto spazzato via dalla crisi Alitalia. Migliaia di invisibili ai quali dobbiamo tendere la mano e aiutare prima che sia troppo tardi. L’Italia ha bisogno di lavoro e non di nuovo precariato e nuovi disoccupati. Abbiamo il dovere di non lasciare sole migliaia di famiglie che oggi vivono un presente difficile e vedono con preoccupazione al futuro. Siglata l’intesa Etihad si dovrà continuare a parlare di Alitalia e dell’indotto che ruota intorno alla compagnia Italiana e soprattutto si dovrò continuare a lavorare per trovare un paracadute concreto a chi è oggi nuovamente vittima di quel folle piano Cai che dopo anni continua a mietere vittime.”