Non si tratta di una mostra tradizionale ma di un percorso che, attraverso attività ludiche, mira a stimolare i ragazzi e a farli riflettere sulle loro reazioni imparando a dare risposte ai problemi che incontrano, ad esprimere opinioni e cercare soluzioni. Il percorso educativo comincia già prima della visita alla mostra, in classe, e continua, sempre in classe, dopo averlo vissuto. Fa interagire gli alunni per favorire il superamento di rapporti egoistici e il riconoscimento e la condivisione dei diversi punti di vista. Stimola la crescita “insieme” dei ragazzi con i genitori e i docenti affinché quanto viene fatto a scuola trovi il naturale completamento anche nella famiglia, nella società e nei luoghi di socializzazione. La mostra si compone di un centinaio di pannelli che disegnano e guidano lungo un percorso diviso in otto sezioni: Le apparenze ingannano; Vero o falso?; Fatto o opinione?; Tutti tranne me; Pregiudizi; Il capro espiatorio; Discriminazione; I giornalisti. Il progetto, curato dalla docente-referente Patrizia Corbi, è stato occasione per coinvolgere e ricompattare le diverse forze presenti sul territorio, scuola-famiglia-istituzioni pubbliche-associazioni-sponsor. Tutti insieme per educare i giovani alla pace, al rispetto e alla solidarietà. Per gli adulti invece uno stimolo ad unirsi nella ricostruzione di un’idea di comunità.