eri sulla delibera proposta dall’Amministrazione per procedere all’acquisizione delle strade private ad uso pubblico.
“Per prima cosa – ha spiegato il Sindaco Pascucci – abbiamo dichiarato l’uso pubblico di tutte le strade del quartiere. Si tratta di strade fortemente ammalorate che, da sempre, vedono il passaggio di mezzi pubblici come lo scuolabus e il trasporto pubblico. Si tratta del primo e indispensabile passo nel percorso che abbiamo illustrato nell’Assemblea pubblica del 26 ottobre scorso. Ma non solo: contestualmente abbiamo già dato mandato agli Uffici comunali di programmare i lavori sulla rete stradale e abbiamo stanziato 250.000 euro per i primi interventi. Queste risorse, precedentemente stanziate per effettuare lavori ’in danno’ ai proprietari delle strade, sono state trasferite in un capitolo del Bilancio comunale che le rende subito disponibili per interventi di ripavimentazione, lavori che saranno eseguiti dal Comune di Cerveteri. Di conseguenza, questa mattina abbiamo potuto ritirare l’Ordinanza n.38, come avevamo annunciato che avremmo fatto”.
“È una scelta che rivendichiamo con convinzione – ha specificato il Sindaco Pascucci – quella di destinare delle risorse del nostro Bilancio a queste strade. Ricordo che i primi atti d’obbligo riguardanti le strade del Tyrsenia risalgono agli anni ’70, periodo in cui io non ero neppure nato. Oggi, dopo due anni di studio e lavoro serio, mettiamo sui binari la soluzione del problema del quartiere, e avviando il percorso per rendere quelle strade pubbliche a tutti gli effetti”.
“Unica nota stonata – ha concluso il Sindaco – è stato l’abbandono dell’aula da parte di molti dei cittadini intervenuti, probabilmente stanchi di un dibattito che per oltre due ore aveva affrontato solamente questioni di lana caprina su parole da cambiare e proposte alternative su cui si voleva a tutti i costi mettere il proprio cappello. Argomenti che appassionano davvero poco. Benché il risultato raggiunto ieri sera sia eccezionale, quanto avvenuto nelle prime ore del Consiglio rappresenta in assoluto la cosa più lontana dal risolvere i problemi della gente”.