Di seguito il contenuto della missiva: “Codesta biblioteca dovrebbe coprire un servizio di trentasette ore e mezza settimanali, a fronte di altre biblioteche nazionali che ne coprono cinquanta ed oltre, suggeriamo un confronto con Roma per una verifica. La precedente bibliotecaria che ha inaugurato e gestito questa istituzione per dieci anni, contribuendo fattivamente al suo successo sul territorio, è stata in seguito brutalmente buttata fuori, forse per ringraziarla del fatto che da sola, oltre ad assicurare le trentasette ore e mezza settimanali, organizzava eventi culturali di ogni tipo. Ora tutto ciò non esiste più, e chi ne ha preso il posto: una nuova bibliotecaria ed un suo aiuto, non ha più garantito lo stesso servizio. In successivi passi, l’orario già corto rispetto alle altre biblioteche nazionali, si è vieppiù contratto. Basti pensare che le meravigliose e costose targhette, apposte sul cancello d’ingresso, e che indicavano l’orario d’accesso, sono state sostituite diverse volte fino ad abolirle e rimpiazzate con volgari fogli, che di volta in volta annunciano o un orario diverso, o addirittura la soppressione del servizio medesimo. Praticamente della biblioteca multimediale Chris Cappell non c’è più un servizio certo! Con grave danno all’immagine ed al prestigio, che il Chris Cappell College ha edificato nel tempo, quì nel territorio ed addirittura in Italia. Quello che colpisce è notare come è venuta a mancare, nei confronti del pubblico quella forma di rispetto precedentemente sacra. Ora l’utenza può legittimamente aspettarsi dalla nuova gestione bibliotecaria la copertura almeno di queste già corte trentasette ore e mezza settimanali?……Pensiamo di sì! Ce ne sarebbe d’avanzo………Invece la persona titolare del servizio, inizialmente presente al suo ufficio, successivamente e con del metodo, si è resa sempre più assente. Dichiarando il suo orario terminato e non avendo ricevuto dal comune di Anzio un rimpiazzo, ha invitato improvvisamente, a metà mattina, le persone presenti nella biblioteca ad una uscita immediata, prevaricando il loro diritto a studiare fino all’ora prestabilita, cioè alle ore 17.30. Inoltre assentandosi molto spesso ha lasciato di fatto il campo libero al suo aiuto, il quale più viene lasciato da solo, più appone il cartello di chiusura alla biblioteca. Codesto figuro è stato definito da ella stessa, ed al cospetto di diversi utenti della biblioteca, inadeguato al suo compito, dopo che si era reso protagonista di diversi spiacevoli incidenti: come ad esempio disturbare lo studio con rumorose deambulazioni o togliendo arbitrariamente quarti d’ora ad un orario già ripetutamente massacrato, o ancora tenendo sequestrate le persone, cioè ritardando l’apertura del cancello in orario d’uscita, per punirle di non aver evacuato le sale della biblioteca, come vuole lui, e cioè molto tempo prima dell’orario prestabilito, servendosi anche dell’artificio di porre in avanti le lancette dell’orologio e spaventandole facendogli credere d’esser rimaste chiuse dentro. Alle proteste di questi poi apostrofa “TE SMONTO, VIENI FUORI CHE TE SMONTO !!”
La presa in giro continua poi con chi rimostra: “NON C’È LA CONNESSIONE AD INTERNET”……Avverte….mentre il malcapitato osserva che altri computer della stessa biblioteca hanno la connessione che lui non ha. Ed all’ingresso del mattino ritarda l’apertura al nuovo malcapitato, osservandolo attraverso la telecamera mentre gli inoltra frasi di dileggio scritte suoi famosi fogli d’ingresso. L’utenza, che in questo scritto protesta, si è rivolta alla signora Cappelluti, colei che ha il vanto di aver donato al comune di Anzio tutto il complesso del Chris Cappell College, la cui eccellenza ha contribuito sempre per Anzio, all’acquisizione della prestigiosa “bandiera blu”. La signora Cappelluti si è dichiarata molto addolorata per i suddetti accadimenti, e molte volte, in contrasto con codeste chiusure surrettizie, ha riaperto al pubblico le sale della biblioteca restituendole la sua peculiare funzione. Ci si domanda perché l’amministrazione anziate non intervenga a regolamentare con dei turni le due persone, che certamente possono superare quella che a tutti gli effetti si può definire una stupida infingardaggine, suggerendo loro di ripristinare l’antico rispetto verso il pubblico, tipico di questa istituzione. Vogliamo inoltre ricordare che precedentemente ci unimmo alle richieste DEI 700 FIRMATARI, PER LA BIBLIOTECA DI VILLA ADELE, che invocavano il ripristino dell’orario pieno invernale, partecipando con loro in un’incontro presso l’assessore Laura Nolfi, la quale non ci pare si sia data pena per risolvere il problema nella sua interezza.”