Alle otto del mattino, un auto lo travolgeva sul suo scooter sulla via Appia: elio-trasportato all’ospedale Santa Maria Goretti, Andrea Scipione è stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico alla testa. La prontezza dei soccorsi, la delicatezza dell’operazione, lo stato d’animo dei cari e dei conoscenti e, per esteso, di tutto il folto movimento sportivo che, idealmente, si è stretto attorno al ragazzo volando con pensieri, preghiere e auguri di una pronta e piena guarigione: minuti, ore di preoccupazione, ansia, paura, speranza.
Il calcio è strano, si sa, e un pò metafora della vita stessa. Sa stringersi in modo univoco quando è giusto, quando occorre – oltre le bandiere, le diversità, oltre i risultati – ma nella sua strana allegoria c’è altrettanto questo: si gioca.
E si è giocato, e il Lido dei Pini ha vinto, con merito, onorando se stesso e la sua gente. Il Formia ha perso, certo, ma il grande onore di una grande piazza e, soprattutto, il valore umano che l’accomuna al Cedial stesso, è salvo e universale. Insindacabile che le gravi notizie provenienti da Andrea Scipione abbiano condizionato lo stato d’animo di tutti: secondo quanto dichiarato dai due rispettivi tecnici a fine gara (Aldo Panicci per il Lido dei Pini da un lato, e Alessandro Rosolino per il Formia dall’altro), i due club avrebbero formulato, in totale accordo, la richiesta di rinviare la gara: poi però non accolta.
FORMIA, CALCIATORE COINVOLTO IN GRAVE INCIDENTE PRIMA DEL MATCH PLAY OFF
