E’ intervenuto alla manifestazione il segretario generale della Lidu, Lega Italiana dei Diritti Umani, dottor Roberto Vismara, a fare gli onori di Casa il dirigente scolastico, prof. Giorgio Giusfredie a porgere i saluti dell’Amministrazione è intervento l’Assessore ai Servizi Sociali, Eva Torselli. Per l’Associazione “La Palma del Sud” hanno portato il loro saluto il presidente SihemZrelli e il segretario dell’Associazione, Emilia Ciorra. Durante la serata gli interventi sono sati intercalati dal piacevole contributo musicale de “I Pilar del Mare”, un trio acustico tributo a De Andrè, nato nel 2014 e formato da Paolo Pastore, alla voce e chitarra, Carmine D’Ambrosio, alle percussioni e Claudio Di Lelio al violino. I ragazzi del coro dell’Istituto, guidati dalla professoressa Rita Nuti, hanno portato le note e il calore dei loro canti durante la manifestazione dopo di che è stato presentato un video realizzato dai ragazzi per l’Expo guidati dalla prof.ssa Loredana Melgiovanni. Il cuore della manifestazione sono state le cinque testimonianze di donne, ragazze e ragazzi immigrati che tutti giorni vivono gli ostacoli, ma anche le soddisfazioni dell’integrazione. Prima testimonianze quella di Takoua Ben Mohamed, giovane ragazza tunisina, vive a Roma, ideatrice del fumetto Intercultura. E’ la storia di una ragazza d’origine tunisina figlia di un rifugiato politico che vive in Italia da otto anni. Da all’allora è iniziato il suo processo di integrazione, un viaggio in cui gli ostacoli non sono mancati. L’arte però l’ha aiutata e nei suoi fumetti racconta, con ironia, cosa vuol dire essere mussulmana velata, parlando di cittadinanza, discriminazione ma anche dialogo e rispetto tra culture. Seconda Testimonianza quella di Aiman, ragazzo tunisino studente dell’Istituto “Pascoli” che ha sottolineato le tante aspettative dei giovani e la speranza nel futuro. Selsabil, giovane ragazza vittima di Stolking, ha invitato tutti coloro che subiscono violenza a reagire, a farsi sentire e a denunciare senza mai mollare. “Purtroppo chi subisce violenza – racconta Selsabil – spesso è lasciato solo, io ho avuto la fortuna di avere l’associazione La Palma del Sud al mio fianco”. Poi è stata la volta di Sarah, giovane tunisina nata ad Apriliia che, partendo da alcuni articoli della Dichiarazione internazionale dei Diritti dell’Uomo, ha sottolineato come sia difficile vivere nella nostra società per le giovani donne mussulmane con il velo, ma allo stesso tempo ha lanciato una sfida a tutti i giovani che vogliono affermare la propria libertà culturale e religiosa: “Mai vergognarsi di essere se stessi”. Per concludereAicha, mediatore della comunità sengalese, ha sottolineato come la vita dei profughi sia dura e difficile ma mai bisogna cedere, bisogna sempre far riconoscere e valere i propri diritti. Il tutto si è concluso con il volo dei palloncini, i canti del coro e con un buffet interculturale: da una parte dolci e piatti tunisini, dall’altra prodotti tipici italiani. Presente anche piccolo angolo espositivo dell’artigianato magrebino.