Alla presenza di una marea di bambini, tesserati, tecnici, dirigenti, genitori e stampa si è dunque ratificato quello che non è semplicemente un rapporto di affiliazione, ma un grande accordo di partnership profonda: dalla Academy alla formazione, dalla condivisione alla socializzazione, Cretarossa Nettunia e Torino Calcio viaggeranno, da oggi, insieme e legatissimi, verso un lungo percorso che nel giro del tempo intende valorizzare le qualità sportive e umane del territorio attraverso una linea programmatica comune. L’evento, presentato e moderato da Chantal Santi, membro attivo e instancabile del Cretarossa Nettunia, ha visto la partecipazione di Teodoro Coppolain rappresentanza del Torino calcio e delle sue Accademy sparse in Italia e nel Mondo. Una figura di rilievo, d’indubbia competenza e professionalità, che ha più volte sottolineato il profondo rispetto verso l’ottimo lavoro condotto dalla società nettunese, che è stato poi il vero motore da cui è partito, nei mesi scorsi, il piano di affiancamento tra le due realtà. Professionismo e dilettantismo dunque si sposano insieme all’insegna di un settore giovanile che vorrà ulteriormente focalizzarsi sui forti connotati etici e comportamentali a cui tiene in modo assoluto la società nettunese. In primis il Presidente Alessandro Papa, patron del club e vero artefice di questo virtuoso risultato. L’impegno suo e di tutto il nutrito staff del club – dalla famiglia Santi a quella Tommasi – verso la missione di educatori e formatori dei più giovani, ha avuto la sua più alta dimostrazione nei mesi scorsi nel Torneo Pasquale Donato Papa, dedicato alla memoria del papà del presidente Alessandro: società professionistiche e dilettantistiche unite in una kermesse dedicata ai ragazzi diventato già un must ed un evento da attendere per la stagione che verrà. Sul solco di questa iniziativa, dunque, è stato ufficializzato il rapporto d’unità tra Torino e Cretarossa Nettunia, la società che ha cambiato denominazione ed ha visto un rafforzamento pressocché totale della presenza della famiglia Papa all’interno. Un modo palese per dare continuità al progetto e, al contempo, proiettarsi verso un domani ricco di nuovi importanti (ed alcune imminenti) iniziative di crescita. Con un unico piano comune: voler far sì che Nettuno diventi un luogo di aggregazione e condivisione dei più alti valori dello sport, del fair play, e dello stare insieme.
Apprezzandone l’intento e le strategie operative, il Torino ha immediatamente aderito: accogliendo il Cretarossa nella stretta cerchia delle società con le quali il club di Cairo collabora: pochissime, e selezionate. Un’ulteriore dimostrazione del valore delle idee che il Cretarossa Nettunia porta avanti.
La conferenza ha visto la presentazione della stampa, che si è intrattenuta con alcune domande nei riguardi di Coppola e Papa, ed ha visto la sfilata delle varie categorie del settore giovanile, dei rispettivi coach, dell’entourage tecnico e dirigenziale. Naturalmente significativa e rilevante è la presenza di Gianluca Tommasi, vicepresidente del club, legato da amicizia vera e totale condivisione della mission con tutta la famiglia Papa, e di Paolo Galeazzi, leader del settore tecnico e puntuale nelle sue specifiche sulle novità che l’accordo col Torino porterà. Innanzitutto, numerose saranno le categorie del Cretarossa Nettunia che vestiranno i colori e gli stemmi del Torino calcio: poi, ci saranno figure professionali nuove, un nuovo parco-allenatori, metodologie e tecniche di allenamento unitarie e condivise col pool dei professionisti del Torino, diversi appuntamenti proprio nel capoluogo piemontese all’insegna della vera formazione, dell’aggiornamento e della condivisione, viaggi per i ragazzi e per le famiglie e, ancora, una struttura di allenatori sempre supervisionata dagli uomini della società di Papa e quotidianamente disponibili presso l’impianto Luigi Rizzo. Sono solo alcune delle novità che, dal punto di vista strettamente tecnico, e operativo, vedranno l’entourage dirigenziale dei nettunesi dare ulteriormente slancio al proprio bagaglio di esperienza e alla propria volontà di fare formazione e socializzazione.
Ognuna delle parti, infatti, nel corso della conferenza, ha sottolineato l’importanza centrale di questo aspetto: formare i ragazzi attraverso sani principi umani e sociali, prim’ancora che atletici e sportivi, al di là del mero inseguimento dell’obiettivo di campo: nessuna pressione, nessun risultato a tutti i costi. L’obiettivo è il divertimento, l’educazione, la crescita. Dare una ’casa sportiva’ ai ragazzi del territorio ed esserne i custodi, rappresentando un polo unitario della comunità che ne sappia valorizzare le eccellenze, azzerare le problematicità e consolidarne l’appartenenza. Senza dimenticare, poi, l’intenso lavoro di solidarietà a cui il club da anni è fortemente legato.