La grinta dei due ha loro permesso di ottenere il miglior risultato della stagione. Al via Mapelli, partito in terza fila, scattava molto bene e si inseriva al quarto posto. Teneva con autorità la posizione fino all’ottavo passaggio, quando saliva al terzo posto superando la Ferrari 458 di Michele Rugolo. Il brianzolo però poco prima del pit stop avvertiva i primi problemi all’elettronica del propulsore che a tratti tagliava l’erogazione della potenza e quando rientrava ai box aveva dovuto cedere una posizione. Ma dopo il cambio pilota il suo compagno Amici dimostrava una determinazione inossidabile perché non si lasciava intimorire dalle difficoltà malgrado fosse preso a sandwich in un duo di Ferrari 458, guidate da Niccolò Schirò e Lorenzo Casé, con cui si ritrovava a lottare per il secondo posto. Tra il 22. ed il 24 giro i tre avversari davano spettacolo superandosi almeno otto volte, finché Schirò andava ad occupare il secondo posto alle spalle dell’altra 458 Italia di Luigi Lucchini e Mirko Venturi mentre il pilota Audi riusciva a difendere un sofferto terzo posto.
Più defilata stavolta l’altra R8 LMS ultra, con Zonzini che partiva undicesimo: il sammarinese stavolta lottava con la Lamborghini di Andrea Ceccato, superandolo al nono passaggio e guadagnando un altro paio di posizioni quando avversari si fermavano ai box. Zonzini rientrava in pit lane ottavo e Dindo Capello, scontata la penalità in secondi per il podio del sabato, iniziava il turno nono riprendendo poi l’ottavo posta al corregionale Alberto Viberti al ventiduesimo passaggio, una posizione che manteneva fino al traguardo. I punti incassati dalle Audi portano Amici-Mapelli e Capello-Zonzini rispettivamente al sesto e settimo posto in campionato, dove la testa è ora appannaggio della Ferrari di Schirò e Berton, distanti 31 punti dalla R8 meglio piazzata.
Sulla gara il giovane pilota di Ardea, Andrea Amici, si è espresso così: “Sono felice del mio primo podio con Audi Sport Italia che è arrivato dopo una vera battaglia con le Ferrari di Schirò e Casè, ma a tratti temevo che diventasse impossibile ottenerlo. Dopo che l’elettronica del motore ha cominciato a dare problemi a Marco anche io mi sono trovato alle prese con segnali di errore sul cruscotto ed il motore che andava in protezione. In queste condizioni difendersi dagli avversari è stata veramente dura. Nel finale poi anche i freni mi facevano temere di non conservare il podio perché bloccavano, specie sull’asse posteriore, per fortuna mi ha salvato la bandiera a scacchi”.
Queste invece le parole di Mapelli: “Ho trovato i varchi giusti alla partenza e senza nessuno troppo vicino ho trovato subito un passo adeguato per puntare in alto, anche se all’inizio meno elevato dei primi tre. Purtroppo dopo aver superato la Ferrari di Rugolo ed occupato il terzo posto a due-tre giri dal cambio pilota il motore ha cominciato a tagliare potenza a tratti e la Ferrari di Gattuso ha potuto passarmi. In queste condizioni il primo podio della stagione era diventato difficile; per fortuna Andrea ha stretto i denti ed invece è arrivato, quasi a sorpresa viste le difficoltà da metà corsa in poi”.