Come gli anni scorsi, sono interdette le zone limitrofe ai quattro fossi: Pratica, Crocetta, Orfeo e Rio Torto. Le zone in cui è vietata la balneazione riguardano la parte di la spiaggia compresa nei 250 metri a destra e a sinistra dei canali di scolo. L’assessore Mattias ha riportato i dati ottenuti dai punti di monitoraggio per la classificazione delle acque predisposti dalla regione Lazio. “Come ogni anno i tratti di mare contigui ai fossi risultano non balneabili, ma in generale le acque hanno una buona classificazione, che arriva fino all’ ’eccellente’ in tre aree” ha spiegato lo stesso assessore. Secondo risultati delle rilevazioni dell’Arpa, non sono presenti sostanze inquinanti nelle acque pometine. E la situazione di Torvaianica non è molto diversa da quella delle coste laziali. A rendere un’idea delle condizioni del litorale è l’indicatore della bandiera blu, la certificazione della qualità ambientale delle località rivierasche. Nel 2015 diverse località hanno ottenuto tale attestato. Per quanto riguarda la provincia di Roma è presente Anzio. Per la provincia di Latina, oltre alla città stessa, c’è anche Terracina. Completano il quadro Gaeta, Sperlonga, Sabaudia, San Felice Circeo, Ventotene e Tor Caldara. Nella classifica della guida blu 2015 di Legambiente, tra le località più attente alla sostenibilità ambientale, alla vivibilità e al rispetto del territorio, non c’è spiaggia laziale che ottenga il punteggio massimo di 5 vele. Ponza, Montalto di Castro e Sperlonga guidano la classifica con 4 vele. Seguono Sabaudia, Tarquinia, Ventotene e San Felice Circeo con 3 vele. Si fermano a due vele Terracina, Nettuno, Roma, Ostia, Santa Marinella e Gaeta. Deve accontentarsi di un’unica vela il mare di Anzio.
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