• Gli incidenti si susseguono, i giornali li hanno descritti anche in questi giorni in modo dettagliato, e questo è frutto, a mio avviso, di un lungo decennio di totale assenza di investimenti sull’aeroporto da parte dello Stato e da parte del Gestore aeroportuale.
• Il Gestore aeroportuale ha avuto con il Governo Monti il riconoscimento di un aumento della tariffa d’imbarco pari a diverse centinaia di milioni di euro in più all’anno, finalizzandola come primo step all’investimento per ammodernare lo scalo, automatizzarlo, allargare la struttura dei Terminal costruendo sul sedime attuale altri 6 milioni di metri cubi di investimenti aggiuntivi, con una monorotaia interna di collegamento tra un Terminal e l’altro e tra i Terminal e il parcheggio a lunga sosta. Sono quasi due anni che tutto questo è stato approvato, ma ancora non è dato conoscere il crono-programma dei cantieri e degli interventi previsti da realizzare.
• Tutte le volte il Gestore aeroportuale e una parte della politica spostano la discussione su progetti faraonici, fantascientifici, programmati per il 2044, che consistono in una quarta e quinta pista, ovvero in un secondo aeroporto nell’area di Maccarese, costruendosi l’alibi per non impegnarsi sugli investimenti già coperti dalla tariffa aeroportuale, che hanno un traguardo al 2022. Questa modalità di procedere ci ha portato nei dieci anni precedenti a non fare alcun intervento straordinario di manutenzione e messa a norma dell’esistente, e porterà nei prossimi anni al disimpegno ancora una volta finanziario di ammodernamento delle infrastrutture. Tengo a precisare che tuttavia nel 2014 i dividendi per il Gestore aeroportuale ammontano a circa 130 milioni di euro.
• L’Alitalia solleva un problema che tutti i grandi hub aeroportuali in altri Paesi hanno risolto offrendo un altro aeroporto per le compagnie low cost, evitando così che le esigenze di low cost e grandi compagnie internazionali entrassero in una concorrenza sleale, con danni per entrambe le modalità di trasporto.
• Non è possibile che l’aeroporto di Fiumicino, con 800 voli giornalieri e 40 milioni di passeggeri l’anno, che si trova all’interno di un Comune di 213 chilometri quadrati, con 80 mila abitanti, 24 chilometri di costa, 6 mila barche da diporto, sorga in un territorio completamente depauperato dalla presenza dello Stato sul tema della sicurezza e della prevenzione, senza una caserma di pompieri al di fuori della rete di recinzione, senza un presidio della Forestale a vigilare sulla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e con solo 80 vigili urbani in pianta organica, di cui 30 assorbiti sulla viabilità dello scalo.
• È assurdo anche che i 40 milioni di passeggeri che transitano al Leonardo Da Vinci abbiano un’unica strada di accesso all’aeroporto, spesso intasata, e una ferrovia che impiega 45 minuti a collegare con la Capitale. Non sorprende, dunque, che il 70% delle persone che vanno e vengono dallo scalo aeroportuale preferiscano spostarsi su gomma.
Per carità, non voglio fare alcun tipo di polemica. Anzi, ho colto solo un’occasione per proporre qualcosa di utile: se la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, insieme a quella del Senato, e alla presenza del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, creasse invece un vero e proprio confronto su come dare rapidamente una risposta all’aeroporto di Fiumicino, vista anche la prossimità dell’inizio del Giubileo e la possibile scadenza delle Olimpiadi del 2024 a Roma, credo che questa potrebbe essere una vera e concreta risposta da parte delle Forze di Governo.
Il Sindaco
Esterino Montino