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domenica, Agosto 4, 2024

Marocco: si cerca ancora di salvare un bimbo caduto in un pozzo nel nord del Paese

Un funzionario marocchino coinvolto nelle operazioni di soccorso del piccolo Rayan, il bambino caduto lo scorso martediì in un pozzo a Chefchaouen, nel nord del Marocco, ha affermato che a separare le squadre di soccorso dalla posizione del bambino restano pochi metri. Lo riportano media locali. I soccorritori, al lavoro ininterrottamente, hanno scavato un pozzo parallelo. Il funzionario ha sottolineato che “le operazioni di perforazione sono eseguite con cautela per evitare ogni possibile crollo”. Un’intera montagna è stata sbancata stanotte, con l’arrivo del sesto bulldozer. Un cratere di 30 metri, parallelo al pozzo, lascia lo spazio ai topografi di studiare gli ultimi accorgimenti. Durante la notte ci sono stati smottamenti che hanno fatto temere il peggio. Sulla catena del Rif, a Nord del Marocco, teatro dell’incidente, i lavori di recupero si sono rivelati più difficili del previsto, troppa roccia, troppi ostacoli. Ai microfoni di una emittente locale il responsabile del comitato di soccorso ha detto che Ryan ha chiesto dell’acqua, alle 3 del mattino, quando una piccola telecamera introdotta nel pozzo lo ha sorpreso sveglio e cosciente, dopo quasi 60 ore di calvario: “Ryan parla e risponde alle domande”. Dall’alba di gli escavatori cercano di bucare anche la roccia per creare finalmente il corridoio di tre metri e raggiungere il bambino. Tra i tecnici c’è anche chi lavora ormai ininterrottamente da 24 ore in una gara di solidarietà che in Marocco non ha precedenti.
Redazione
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