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martedì, Agosto 6, 2024

Covid, via le mascherine all’aperto dall’11 febbraio, stadi pieni al 75% e anche le discoteche si preparano a riaprire

Via le mascherine all’aperto dall’ 11febbraio ma sempre in tasca in caso di assembramenti, stadi pieni al 75% da marzo, discoteche che si preparano a riaprire, mentre la curva dell’epidemia continua a scendere rapida. Da aprile, essendo entrati in una nuova fase, ha detto il sottosegretario Costa, “si allenteranno le misure come le mascherine al chiuso e il Green Pass’. Ad avviare il nuovo corso è l’arrivo dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che dall’11 febbraio non renderà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto, ma bisognerà comunque portarle sempre in tasca per proteggersi in caso di assembramenti mentre resta l’obbligo di indossarle al chiuso. Il provvedimento è in linea con le indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), per il quale “in ambienti all’aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l’utilizzo di mascherine per il viso”. Viene specificato inoltre che l’obbligo “non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico”. “Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie – prosegue il documento – sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico”. Si precisa inoltre che l’uso della mascherina “integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio”.Obbligatorio, fino al 31 marzo, portare sempre con sé la mascherina e indossarla anche all’aperto in caso di assembramento, secondo quanto prevede l’ordinanza. “Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all’aperto – si legge nel documento – è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti”. Si preparano a entrare in una nuova fase anche gli stadi, nei quali il primo marzo la capienza sale al 75% per le strutture all’aperto e al 60% per quelle al chiuso, come annunciato dal ministro Speranza e dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, potrà anche essere avviato un percorso per portare la capienza al 100%.   Si attendono invece decisioni riguardo allo stato d’emergenza in scadenza il 31 marzo. “L’obiettivo del governo è che non venga prorogato dopo il 31 marzo e confido che ci siano le condizioni per non prorogarlo”, ha affermato qualche giorno fa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Quanto al Green pass, Costa ha indicato una possibile data di progressivo allentamento a partire dalla seconda metà di marzo. “Faccio un ragionamento semplice e di buon senso”, ha spiegato: “Il Green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora – ha detto Costa – se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare. Se procediamo con questo ritmo – ha sottolineato – è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure”.
Redazione
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