Leggetele con attenzione, immedesimandovi nel contesto. Per la nostra generazione è difficile comprendere la negazione della propria libertà, auspicando (utopicamente) un mondo senza più confini e reticolati e senza più guerra.
NATALE 1943 – STAMMLAGER IV B ZEITHAIN
(dal diario di guerra e prigionia di Ernesto Bonacini)
“Il cielo è grigio: il nevischio si abbatte al suolo per proseguire più oltre raggruppato in una nuvoletta tutta bianca. Il vento a ..ciuffi, ostacolato nella sua folle corsa dal fitto intralcio di reticolati, emette uno strano ululato quasi accompagnasse il tormento della nostra anima.
Ogni cosa che ci circonda ha assunto oggi per noi un non so che di intimo, di familiare, di accogliente: è Natale!
Non esistono rancori oggi nè vendette, i nostri festeggiano anche loro questa grande festa, tutte le sofferenze sono dimenticate e il perdono a coloro che ci hanno fatto tanto male esce spontaneo dal nostro cuore.
Una nostalgia senza pari tutti ugualmente colpisce e intorno a noi non ci non sono che le persone più care, che ci invitano ad essere forti e ed a superare con religiosa rassegnazione tutti i disagi che ancora avremo da superare. Tanto lontani dai nostri cari ma così a loro vicino il nostro cuore. “