Il viceambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn, ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu che migliaia di cittadini ucraini vengono deportati con la forza in “regioni isolate e depresse della Siberia e dell’estremo oriente” russo. Hayovyshyn ha quantificato in 2,5 milioni di persone i deportati ucraini,inclusi 38.000 bambini. Lo riporta la Cnn. L’Italia ha lanciato un appello all’Onu perché la Russia faccia tornare a casa gli ucraini deportati. L’ambasciatore italiano Maurizio Massari ha sollevato il problema nel corso del briefing del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: “Il sistema di filtraggio dei civili ucraini messo in atto dalla Russia – ha detto Massari – è una violazione dello ‘jus in bello’ cosi’ profonda che non si vedeva in Europa dalla Seconda guerra mondiale”. “La gravità della situazione – ha aggiunto – richiede due azioni rapide e cruciali. In primo luogo chiediamo alla Russia di garantire libero accesso agli organismi Onu e a organismi non governativi come il Comitato internazionale della Croce Rossa, perché visitino i centri temporanei dove si trovano i civili ucraini”. “In secondo luogo – ha continuato – chiediamo alla Russia di garantire l’immediato ritorno del cittadini ucraini trasferiti con la forza, in particolare donne e bambini, nei loro territori di origine e la loro liberta’ di movimento verso Paesi terzi”.