Le ragioni della protesta sono state spiegate dalla portavoce della manifestazione, Barbara Tamanti, la quale si è soffermata sulla necessità di un’assistenza domiciliare gratuita , sull’opportunità di creare una consulta cittadina per monitorare la situazione e sull’esigenza di rendere migliori le condizioni di vita delle persone con disabilità, in linea con quanto espresso dalla convenzione ONU per i diritti del disabile. Barbara Tamanti ha poi sottolineato che la partecipazione reale agli intenti della manifestazione sarebbe stata molto più ampia se ad essere coinvolte non fossero state persone con forti problemi di mobilità. Da più parti è stato chiesto di prendere in considerazione la sentenza del Consiglio di Stato depositata il 29 febbraio scorso, in merito al conteggio dell’ISEE. L’indennità di accompagnamento, secondo il parere del terzo grado di giudizio amministrativo, non può essere conteggiata come reddito. Oltre alle diffuse richieste di intervento da parte delle istituzioni comunali, alcuni manifestanti hanno raccontato la loro esperienza. Anna Manieri, in particolare, ha sottolineato le condizioni ai limiti della vivibilità in cui si trova, viste le spese che è costretta ad affrontare a causa delle inadempienze degli enti preposti. Alcune persone sono state quasi costrette a rifiutare il servizio di assistenza domiciliare. Presente al sit in anche Giancarlo Rossi, consigliere del comune ardeatino, il quale, dopo essersi consultato con i manifestanti, ha avanzato un’ipotesi di intervento legislativo per incrementare l’efficacia dei soldi impiegati nei servizi di assistenza, fiducioso nella possibilità che un simile provvedimento abbia i numeri per essere approvato dal Consiglio comunale.
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