Negli anni si sono susseguite molteplici edizioni di questa competizione, diversi i cavalieri che si sono sfidati in rappresentanza delle varie contrade per aggiudicarsi l’ambito vessillo. Ultime, in ordine di tempo, quelle tenutesi a partire dal 1994 fino al 2008, con la riscoperta del palio da parte dell’Associazione Ardea Futura e la creazione dell’Ente Palio. Dopo uno stop di otto anni il vecchio Palio è stato quindi rivisitato e riproposto in una nuova veste con questa prima edizione della Festa delle Contrade. Circa trecento i figuranti in costume medievale che, passando attraverso l’arco simbolo dell’antico accesso alla città, hanno poi sfilato per le vie del centro storico. Un appuntamento all’insegna della condivisione e della voglia di realizzare un evento di aggregazione per il paese, come sottolineato anche da Sante Baldi, membro del direttivo Proloco Ardea Mare. Sei le contrade che hanno preso parte a questa edizione. Ad indossare i colori verde e blu la contrada di Casa Lazzara, il cui nome deriva dalla torretta medievale tramutata nel tempo in lazzaretto per dare ospitalità a malati in quarantena e ai viandanti. La contrada La Torre, in verde e bianco, prende il nome dalla bellissima Torre cinquecentesca posta sul litorale a difesa dagli attacchi dei pirati, una delle più belle della costa laziale e per questo chiamata “La Pomposa”, molto probabilmente progettata da Michelangelo Buonarroti per la Famiglia Caffarelli. A sfilare con i colori nero e giallo la contrada Banditella che prende il nome da un’ampia tenuta comunale denominata appunto Bandita poiché riservata e messa al bando ma dalla cui rendita anticamente si ricavavano le maggiori entrate della Comunità di Ardea. Di recente ricostituzione la contrada del quartiere di Nuova Florida oggi denominata contrada di Pian Cimino, nome attribuibile probabilmente al Ciminum, ovvero il cumino romano, pianta un tempo molto diffusa. Rosso e bianco i colori per i suoi appartenenti che hanno partecipato per la prima volta alla manifestazione. Nata nel 1994 la Contrada Caronti prende il nome dall’omonima famiglia che, originaria di Jenne si trasferì, nei primi anni del novecento, presso il bivio che prende lo stesso nome e dove la famiglia creò una dispensa di campagna. Per i contradaioli i colori giallo rosso e verde. Creatasi, invece, nel centro storico la Contrada La Rocca, il cui nome è evidente richiamo alla tufacea sulla quale nacque la città. Giallo e verde i colori indossati dai circa 60 figuranti appartenenti all’associazione da sempre attiva sul territorio con diverse iniziative durante tutto l’arco dell’anno. Come annunciato da alcuni partecipanti al termine della sfilata in costume la competizione ha iniziato a farsi sentire con l’avvio dei vari giochi. Il piazzale del Castello Sforza Cesarini ha ospitato la gara del tiro con l’arco, vinta dalla contrada di Pian Cimino, e quella di tiro con la fionda, vinta dalla Contrada La Rocca. Ad aggiudicarsi il primo posto nella gara di tiro del ferro di cavallo la Contrada Caronti mentre nella corsa con le conche è risultata vincitrice la Contrada Banditella. Nell’ultima competizione, la gara dei panni stessi, ancora una vittoria per la Contrada La Rocca che si è così aggiudicata anche la vittoria di questa prima edizione della “festa delle Contrade”. A chiudere la giornata di festa il rogo della Pantasima, riproposto dalla Contrada La Rocca. Questo rito antichissimo, che rimanda addirittura a culti agrari precristiani, prevede che l’enorme pupazza di carta pesta venga incendiata al centro della piazza dopo aver danzato con grandi e piccini al seguito per le vie della città. Bruciando con il fuoco, simbolo del sole, il rito ha valenza propiziatoria per le coltivazioni ed i raccolti. L’enorme rogo ha quindi segnato la conclusione della prima edizione della Festa delle Contrade, evento all’insegna della riscoperta di tradizioni locali e del forte spirito di aggregazione che ha caratterizzato il lavoro di organizzatori e partecipanti già pronti a darsi da fare per l’edizione 2017.
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