In Iran, le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 378 persone, tra cui 47 minori, nella repressione delle proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini, la 22enne curdo-iraniana deceduta dopo il suo arresto per non aver indossato correttamente il velo. Lo annuncia il direttore della Ong con sede in Norvegia, Iran Human Rights, Mahmood Amiry-Moghaddam. Rispetto al precedente bilancio reso noto mercoledì si sono registrati altri 36 morti. Dal decesso di Mahsa, nel Paese islamico si sono scatenate numerose e incessanti proteste contro le autorità. La popolazione è convinta che la giovane sia stata uccisa per come indossava il velo, da cui si intravedevano ciocche di capelli. Secondo il rapporto medico seguito all’autopsia effettuata in Iran, a Teheran, il decesso della 22enne non è però stato causato dalle percosse, ma da una malattia. Nella nota è stato, infatti, messo in evidenza che all’età di 8 anni Mahsa era stata operata per un tumore al cervello e che ancora da grande avesse un “disturbo importante” dell’asse ipotalamo-ipofisario, una malattia per la quale era stata trattata con idrocortisone, levotiroxina e desmopressina.