“Ogni volta che ho fatto Sanremo è successo qualcosa di importante nella mia vita. Sono cresciuta. Mi ha dato tantissimo. Mi ha dato sempre la possibilità di alzare l’asticella, di mettermi alla prova. Se non ci fosse stato Sanremo non ci sarebbero state tutte le cose che sono venute dopo”. È una Elodie senza filtri quella che si racconta alla stampa a pochi giorni dal ritorno in gara all’Ariston per Sanremo 2023, con il brano ‘Due’, dopo le esperienze del 2020 con ‘Andromeda’ e del 2021 da coconduttrice, che hanno segnato la consacrazione della sua carriera nella musica e il trampolino per nuove esperienze, come quella di attrice cinematografica. Del brano ‘Due’ (scritto con Federica Abbate e Jacopo Ettorre) dice: “Me ne sono innamorata subito. Ho sentito subito che era una hit. Io e Federica Abbate eravamo in un momento simile nella vita. All’inizio ho avuto anche delle difficoltà perché volevo portarlo al festival cantato come una lama, alla perfezione. E all’inizio mi sembrava che il brano fosse più grande di me. Poi ci ho lavorato e adesso sono felice”. ‘Due’ racconta “di una relazione che è finita male e che all’esterno viene percepita diversamente che dall’interno. Spesso ci sono due visioni delle relazioni. E non solo quelle dei protagonisti, ma anche quelli di chi ti guarda. E giudica senza sapere”, sottolinea l’artista che ammette di avere “un problema con il giudizio degli altri: sono una donna dal carattere forte ma ho le mie crepe di fragilità. E quando qualcuno entra in queste crepe, senza chiedere permesso, ho delle reazioni ancora molto emotive, anche puerili. Mi è capitato recentemente di mettermi a piangere in un ristorante per una critica che mi feriva”, confessa. A chi le chiede di dare un titolo all’amore come lo stai vivendo oggi, Elodie risponde: “Sono molto felice ma la cosa più importante è che ho capito che cosa non voglio, come non voglio sentirmi. Metaforicamente parlando non voglio ‘difendermi’ a casa, quello deve essere il porto sicuro. Rispetto per l’identità dell’altra persona, l’amore viene da lì”. Del percorso verso il Teatro Ariston (raccontato anche nella prima docu-serie in tre episodi su di lei, ‘Sento ancora la vertigine’, in uscita il 20 febbraio su Prime Video) ammette: “Ci sono momenti che mi sento carica come non mai e momenti in cui la paura mi attanaglia. Ma credo capiti un po’ a tutti, quando si affronta un palco come quello. Ho persino pensato a come reagire nel caso di una caduta dalle scale”, ride.