Lottava da tempo contro una grave malattia. Nato a Milano il 30 marzo 1959, storica firma di Repubblica, era passato al Domani, che ha dato la notizia della sua scomparsa sul suo sito. Dal 2014 al 2019 era stato europarlamentare per la lista L’Altra Europa con Tsipras. A dare la notizia su Twitter il direttore del Domani, Stefano Feltri, con cui Maltese collaborava. “Ci ha lasciati un grande giornalista, Curzio Maltese, che abbiamo avuto il privilegio di avere sul Domani. Pur provato dalla malattia, forte della sua passione civile e dell’amore della moglie Paola, si è impegnato fino all’ultimo per un Paese più giusto”, ha scritto Feltri. “Ciao a Curzio Maltese, il giornalismo come talento e passione”, ha scritto su Twitter Ezio Mauro, che è stato suo direttore a Repubblica. Maltese è stato un apprezzato giornalista, ma anche scrittore, autore televisivo e politico. Cresciuto a Sesto San Giovanni, fratello della giornalista sportiva della Rai, Cinzia Maltese, precocemente scomparsa nel 2002, dopo un periodo tra fabbrica e radio libere si è dedicato al giornalismo occupandosi inizialmente di sport e cronaca per i quotidiani La Notte, La Gazzetta dello Sport e La Stampa. Per il quotidiano torinese ha iniziato a occuparsi di commenti politici, oltre che di cinema e teatro. Dal 1995 al 2021 è stato editorialista per il quotidiano Repubblica. Dal 1996 al 2021 ha curato la rubrica Contromano sul settimanale Il Venerdì di Repubblica. Dal febbraio 2022 è stato editorialista per il quotidiano Domani. Come autore televisivo ha collaborato con Corrado Guzzanti nella realizzazione del programma “Il caso Scafroglia”, oltre che con Maurizio Crozza ed Enrico Bertolino. Ha inoltre collaborato con altri autori, come Maurizio Crozza ed Enrico Bertolino. Ha ideato e scritto due documentari, rispettivamente su Renzo Piano e Paolo Conte, per Canal+ Italia. Nel 2014 si è candidato alle elezioni europee come capolista nella circoscrizione del nord-ovest italiano per L’Altra Europa con Tsipras a sostegno della Coalizione della Sinistra Radicale per Alexis Tsipras come Presidente della Commissione europea, ottenendo 31.980 preferenze. Pur risultando il primo dei non eletti della sua lista è entrato al Parlamento europeo grazie alla rinuncia di Moni Ovadia. Era stato lo stesso Maltese a rivelare pubblicamente il dramma che stava vivendo nei suoi ultimi anni di vita. “Un intervento alla testa mi ha ridotto alle corde e ho dovuto ricominciare a camminare, parlare e scrivere”, aveva detto in un post sui social nell’estate del 2021. Purtroppo, non è riuscito a vincere la sua battaglia.