“Deal is done”, l’accordo è fatto. È il titolo apparso di oggi sul sito della Bbc, poco più di un’ora dopo l’inizio dell’atteso incontro tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, giunta questa mattina in treno a Londra, e il primo ministro britannico Rishi Sunak, volto a formalizzare un accordo sulla revisione del Protocollo per l’Irlanda del Nord, la questione più complessa di quelle rimaste irrisolte dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. I dettagli saranno resi noti nei prossimi minuti in una conferenza stampa congiunta, mentre alle 19.30 italiane è fissata una comunicazione formale del premier alla Camera dei Comuni. Von der Leyen invece, il cui viaggio era stato annunciato solo ieri, è attesa nel tardo pomeriggio da Re Carlo III al Castello di Windsor, poco distante dall’hotel Englefield Green sede dell’incontro tra von der Leyen e Sunak, una ventina di chilometri a ovest della capitale. “Crediamo che questi siano i colloqui finali, c’è stato un progresso significativo nelle ultime settimane e mesi ma è fondamentale che ci sia questa discussione ai massimi livelli per arrivare a un accordo definitivo”, ha detto un portavoce di Sunak. L’Irlanda del Nord è l’unico territorio del Regno Unito a condividere un confine di terra con uno stato membro dell’Unione, la Repubblica d’Irlanda. Questa frontiera è rimasta libera da dogane e controlli perché la possibilità di muoversi liberamente nell’isola è un pilastro dell’accordo del Venerdì santo che nel 1998 pose fine a un oltre trent’anni di violento conflitto tra gli unionisti e repubblicani. Sono invece in vigore controlli su alcune merci dirette alla sponda britannica del Mare d’Irlanda o da essa provenienti, fatto particolarmente indigesto agli unionisti, che un anno fa hanno deciso di sfilarsi dal governo di Belfast. Ora attendono in silenzio e con un certo sospetto i contenuti di questo accordo, e con loro, a Londra, la fazione pro-Brexit più intransigente del partito conservatore. A quanto si apprende l’accordo prevede la revisione di questo regime di controlli “interni” al Regno Unito ma non è ancora noto come sarà districato il punto probabilmente più complesso, quello sulla giurisdizione della Corte di giustizia europea nella risoluzione di eventuali controversie sull’applicazione del protocollo.