Nuovi guai per una delle gemelle che ha recitato nel film del 2018 “Come un gatto in tangenziale”, con Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Sonia Bergamasco. Alessandra Giudicessa, 43 anni, la Pamela della commedia del regista Riccardo Milani, è stata raggiunta da una nuova denuncia per ricettazione e la guardia di finanza, su delega della procura di Roma, come riferisce La Repubblica, ha bussato alla porta della casa romana, dove l’attrice vive con il marito, per sequestrare beni per 110mila euro. Nello specifico, confiscate due polizze vita per un valore di 80mila euro e due auto, acquistate tra il 2018 e il 2019, per un valore complessivo di 35mila euro. Motivo? “Pericolosità sociale” legata a truffa e ricettazione.
Nuovi guai a Roma
“Pericolosità sociale” legata a truffa e ricettazione, ritiene la procura di Roma, dal momento che i beni nella disponibilità dell’attrice sono ritenuti dagli inquirenti in misura del tutto sproporzionata rispetto agli esigui redditi dichiarati dall’intero nucleo familiare.
I precedenti
Alessandra Giudicessa era stata già sottoposta alla misura della sorveglianza speciale dal 2011 al 2018. Il provvedimento era stato poi cancellato, ma una nuova denuncia per ricettazione ha messo ora nei guai la donna e il marito, come riportato da La Repubblica. Diversi i precedenti a carico delle due gemelle, attrici rivelazione di “Come un gatto in tangenziale”, che nel film interpretavano il ruolo di due ladre, inquiline di un alloggio popolare nell’ex residence Bastogi. Dal set alla vita reale, infatti, le due sorelle si sono rese protagoniste di diversi furti a Roma: nel luglio 2018 rubarono profumi per 550 euro in un negozio a via Marmorata; nel febbraio 2019 rubarono 18 capi d’abbigliamento in un negozio in viale Europa. Fino a oggi, quando, su delega della sezione misure di prevenzione del Tribunale, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito la misura, richiesta dalla Procura, in ragione della “pericolosità sociale” accertata dell’attrice per il periodo dal 2011 al 2018 e derivante dal coinvolgimento in varie vicende giudiziarie in relazione ai reati di furto con destrezza, truffa, utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento.