Molti studenti non partono – I viaggi di istruzione e le gite didattiche sono infatti ripartiti a pieno regime ma molti istituti cercano di far quadrare i conti rinunciando all’estero o scegliendo mete più economiche. Ma spesso non basta e molte famiglie non riescono a mandare i figli in gita. “Tantissimi studenti non partiranno quest’anno perché l’inflazione pesa sulle famiglie e senza sostegni il diritto allo studio non è garantito”, dice Paolo Notarnicola di Rete degli studenti medi. E se un soggiorno a Madrid arriva a costare 650 euro, non è difficile capire come per una famiglia, che magari deve mandare in gita più di un figlio, diventi quasi proibitivo.
Sospeso l’Erasmus – Sempre a Repubblica, Giuseppina Marzocchella, che dirige il liceo Elsa Morante di Scampia, invoca l’intervento del ministero: “Le scuole in zone come la nostra dovrebbero essere tutelate. Per molti ragazzi i viaggi all’estero o anche solo la possibilità di uscire da Napoli rappresentano l’unica opportunità per visitare l’Italia o l’Europa”. La dirigente scolastica ammette poi che anche il progetto Erasmus è al momento sospeso perché non si riescono a coprire i costi.
L’impegno delle scuole non basta – Molte scuole si impegnano a coprire le spese per incentivare la partecipazione alle gite del maggior numero possibile di studenti. Ma l’aumento dei prezzi degli aerei, dei trasporti in generale e degli hotel, rende sempre più difficile, se non impossibile per gli istituti provare ad andare incontro ai ragazzi, semplicemente perché far quadrare i conti è una vera impresa. Così si cercano mete più economiche e si propongono soggiorni più brevi. Ma spesso non basta e così i ragazzi si vedono negato non solo un bel momento, di quelli che restano nell’album dei ricordi, ma spesso anche la possibilità, l’unica, di viaggiare e vedere posti nuovi.