sabato, Novembre 23, 2024

Pnrr, l’accusa della Corte dei Conti: “In ritardo una misura su due”

L’attuazione del Pnrr è agli inizi e già emergono i problemi. La Corte dei conti, nella relazione semestrale al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano,  rileva che ”un esercizio di confronto tra questi flussi, il cronoprogramma finanziario e il complesso delle risorse per nuovi progetti del Pnrr, porta a evidenziare come ”oltre la metà delle misure interessate dai flussi mostri ritardi o sia ancora in una fase sostanzialmente iniziale dei progetti”. A febbraio 2023 ammontano a 4,8 miliardi i fondi che le amministrazioni centrali titolari di interventi che fanno parte del Pnrr ”hanno trasferito ai soggetti attuatori o ai realizzatori delle specifiche iniziative di spesa. Si tratta di circa il 70% di quanto ricevuto in disponibilità (7 miliardi) dai conti centrali su cui transitano le somme del Fondo di rotazione Next generation Eu-Italia”. La magistratura contabile propone un angolo di visuale che ”analizza i flussi che transitano sulle specifiche contabilità di tesoreria, prevalentemente per i nuovi progetti, e quelli del bilancio, per gli investimenti in essere”. La stima è che ”il complesso dei pagamenti dalle contabilità di tesoreria agli attuatori e ai realizzatori raggiunge il totale di 6 miliardi, interessando 97 misure; i destinatari di tali fondi sono stati in larga maggioranza le società pubbliche e gli enti territoriali”. Già a partire dal 2023 si avrà un “recupero nel trend di spesa”. Il picco di spesa per il Pnrr “si avrà nel biennio 2024- 2025, con valori annuali che supereranno i 45 miliardi”. A rallentare la realizzazione del piano contribuisce la precarietà del personale dell’amministrazione pubblica dedicato. “Le modalità di reclutamento del personale dedicato al PNRR con formule non stabili hanno fatto emergere non poche difficoltà, per le Amministrazioni, nel garantire la continuità operativa delle strutture che, al contrario, necessiterebbero di un quadro di risorse certo per tutto l’orizzonte temporale del Piano”. Giovedì 30 e venerdì 31 marzo a Pisa si svolgerà il XIX Congresso nazionale di Ali – Autonomie Locali Italiane. Un appuntamento importante dove sindaci e amministratori locali si incontreranno e discuteranno di città e di territori, ma anche un’occasione per confrontarsi col governo sul Pnrr. «Il governo è in ritardo sul Pnrr e noi sindaci siamo molto preoccupati – afferma Matteo Ricci, presidente nazionale di Ali e sindaco di Pesaro -, i Comuni sono in difficoltà con la gestione dei progetti perché sono stati lasciati soli a gestire senza personale e senza risorse questa enorme occasione per il Paese. Mancano le riforme che l’Italia deve fare, a iniziare da quella della concorrenza, per fare arrivare le altre a rate di Pnrr e per portarci a standard europei. I Comuni e gli enti locali – prosegue Ricci – sono sempre più centrali nella vita sociale ed economica del Paese ma ad oggi si parla di ”autonomia differenziata”, un paradosso, che dà più poteri alle regioni e spacca ancora di più l’Italia. Il Congresso nazionale di Ali sarà dunque l’occasione giusta per dare voce ai sindaci e ai territori e confrontarci con il governo e i ministri che parteciperanno alla due giorni – conclude Ricci – su tanti temi attuali in un momento fondamentale e delicato per il Paese».
Redazione
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