“La prima sezione della Corte dʼAppello di Palermo, ribaltando la decisione in precedenza assunta dalla Sezione seconda e pronunciandosi a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione, ha accolto la domanda di riparazione per ingiusta detenzione formulata da Bruno Contrada, limitando però lʼentità dellʼindennizzo a 285.342 euro”. Lo rende noto Stefano Giordano, il legale dellʼex numero due del Sisde. Bruno Contrada fu arrestato il 24 dicembre 1992 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, fu condannato a 10 anni di carcere. Il superpoliziotto ha trascorso 4 anni e mezzo in carcere e 3 anni e mezzo agli arresti domiciliari. Due anni gli sono stati condonati per buona condotta. Ha finito di scontare la pena nel 2012, quando è tornato libero. La Corte Europea dei diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia a risarcire l’ex numero 2 del Sisde, nel frattempo sospeso anche dalla pensione, ritenendo che Contrada non dovesse essere né processato né condannato perché all’epoca dei fatti a lui contestati il reato di concorso in associazione mafiosa non era “chiaro, né prevedibile”.