Eva Kaili, ex vicepresidente del parlamento europeo, dopo oltre quattro mesi di carcere è stata rilasciata. La giustizia belga ha disposto per Kaili gli arresti domiciliari con l’obbligo di braccialetto elettronico. “Una decisione logica che abbiamo atteso per fin troppo tempo”, ha commentato l’avvocato dell’ex vicepresidente del Pe arrestata il 9 dicembredello scorso anno nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate. Suo padre, Alexandros Kailīs, è un ingegnere meccanico ed elettronico. Nato a Istanbul, è direttore generale presso il governo regionale della Macedonia Centrale. Sua madre, Maria Ignatiadou, greca dell’Asia Minore, è cresciuta a Imathia. Kailī ha studiato architettura e ingegneria civile al Politecnico dell’Università Aristotele di Salonicco e ha poi conseguito, presso l’Università del Pireo, un master of arts in studi internazionali ed europei. Ha seguito un corso di economia ad Harvard e ha studiato alla Scuola greca di giornalismo.Prima di intraprendere la carriera politica, Kailī ha lavorato come giornalista ed è stato volto noto dell’emittente Mega Channel dal 2004 al 2007. È stata consulente per la strategia di comunicazione e gli affari pubblici ed esteri di società farmaceutiche greche e di uno dei più grandi gruppi di mass-media (2012-2014). Nelle elezioni nazionali del 2007 è stata eletta membro del Parlamento ellenico per il primo distretto di Salonicco. All’epoca, era la più giovane deputata del partito PASOK. Ha mantenuto il suo seggio alle elezioni nazionali del 2009 fino al 2012. Durante il mandato in Parlamento, Kailī ha fatto parte di varie commissioni parlamentari: Commissione permanente per gli affari culturali ed educativi, Commissione permanente per la difesa nazionale e gli affari esteri e Commissione permanente speciale dei greci all’estero. È stata anche membro della delegazione greca all’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero (BSEC), all’Assemblea parlamentare della NATO e all’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo. Ha rappresentato la Grecia in conferenze e missioni speciali all’estero. Nel novembre 2011, in vista di un cruciale voto di fiducia per il primo ministro, George Papandreou, Kailī ha fatto notizia quando ha annunciato che si sarebbe rifiutata di sostenere il governo nel voto; questo avrebbe lasciato Papandreou con il sostegno di appena 151 deputati del PASOK su un totale di 300 parlamentari. In seguito ha però fatto marcia indietro e Papandreou ha ottenuto il voto di fiducia con tutti i 155 parlamentari del PASOK che hanno espresso il loro sostegno al governo. Eva Kailī è membro del Parlamento europeo dal 2014 e membro dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici in Europa. È vicepresidente per Strategia dell’innovazione, ICT, Tecnologia, Foresight, Imprese, ESG e CSR, ONU, WTO, OCSE e Medio Oriente. È stata la prima donna presidente dell’organismo di valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) del Parlamento europeo 2017-2022, presidente del Centro per l’intelligenza artificiale (C4AI) e presidente della delegazione per le relazioni con l’Assemblea parlamentare della NATO (DNAT) 2014-2019. Ha fatto parte della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE), della commissione per i problemi economici e monetari (ECON) e della commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL). È membro supplente della commissione per i bilanci (BUDG) e della delegazione per le relazioni con la penisola arabica (DARP). Oltre ai suoi incarichi di commissione, Kailī è membro dell’intergruppo del Parlamento europeo sul cancro, dell’intergruppo del Parlamento europeo sulla disabilità, della delegazione alla commissione parlamentare di cooperazione UE-Russia e della delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti d’America.