lunedì, Novembre 25, 2024

Ambiente, report dell’Istat: cresce la preoccupazione i cambiamenti climatici

In Italia sale la preoccupazione per i cambiamenti climatici (56,7% rispetto al 52,2% nel 2021) e resta stabile quella per l’inquinamento dell’aria. Sono questi i due principali temi ambientali che allarmano oltre il 50% dei cittadini nel 2022. Seguono lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’ acqua (intorno al 40%). A indicarlo è la nota Istat “Preoccupazioni ambientali e comportamenti ecocompatibili”, che rivela le preoccupazioni dei cittadini riguardo le principali problematiche ambientali. Aumenta anche la preoccupazione per l’effetto serra, arrivata al 37,6%. Preoccupano meno invece rumore, inquinamento elettromagnetico e deterioramento del paesaggio. Cresce l’attenzione verso il risparmio delle risorse come energia (69,8%) e acqua (67,6%). Inquinamento dell’aria e smaltimento dei rifiuti sono tematiche avvertite soprattutto nelle grandi città. Nei piccoli comuni, aumenta invece la sensibilità rispetto all’inquinamento del suolo e quella relativa al dissesto idrogeologico.
La situazione al Nord e al Sud I cambiamenti climatici preoccupano di più gli abitanti del Nord (59,8%) rispetto a quelli del Sud (51,8%). Anche l’inquinamento delle acque è maggiormente sentito dagli abitanti delle regioni settentrionali (39,9%) che da quelli del Mezzogiorno (35,2%). I residenti del Centro e del Mezzogiorno sono più preoccupati per i rifiuti (42,4% nel Mezzogiorno, 41,9% nel Centro e 37,4% nel Nord) e per l’inquinamento del suolo (23,4% al Sud e 19,9% al Nord). Nelle regioni del Nord si rileva una percentuale più elevata rispetto alla media nazionale di persone che hanno abitudini virtuose legate alla mobilità: il 52,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi (44,8% nelle regioni del Mezzogiorno) e circa il 20% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto privati (14,4% nel Mezzogiorno). Nelle regioni del Centro si nota una maggiore attenzione nel leggere le etichette dei prodotti (35,8% contro il 33,5% del Mezzogiorno) e acquistare prodotti biologici (16,0% rispetto al 12,9% del Nord). I residenti nel Mezzogiorno si distinguono invece per l’elevata frequenza di acquisto di alimenti e prodotti locali (26,9% contro 19,8% del Nord).

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