lunedì, Novembre 25, 2024

I medici: 8 italiani su 10 respirano aria malsana a causa dello smog

Otto italiani su dieci respirano aria “malsana”. Ad affermarlo è la Società italiana di medicina ambientale (Sima) secondo cui, in Europa, applicando gli attuali limiti di legge, il 21% dei cittadini si trova in una situazione di rischio per la salute legata agli sforamenti delle polveri sottili Pm10 e Pm2.5; lo stesso discorso vale per gli ossidi di azoto, secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, che pubblica ogni anno un rapporto sulla qualità dell’aria. Secondo gli esperti Sima, circa l’81% della popolazione della UE respira un’aria con una concentrazione di polveri sottili superiore alle soglie di sicurezza sanitaria fissate dall’Oms già nel lontano 2005. “La questione è ancora più preoccupante perché le soglie di sicurezza sanitaria Oms sono state più che dimezzate nel 2021” ha affermato Prisco Piscitelli, epidemiologo e vicepresidente Sima in occasione dell’evento “Liberi di Respirare” organizzato da Consulcesi Group in vista della Giornata mondiale dell’Ambiente del prossimo 5 giugno. “L’impatto dell’inquinamento sulla salute è diretto ed è oggi ben quantificabile sulla base di funzioni di rischio fondate sulle evidenze scientifiche acquisite dall’Oms: per ogni incremento di 10 microgrammi su metro cubo delle concentrazioni medie annuali di polveri sottili osserviamo un aumento della mortalità generale per tutte le cause pari al 7%. Nello specifico, – prosegue l’esperto Sima- aumenta del 10% la mortalità per le malattie cardiovascolari o cause respiratorie, mentre l’incidenza di infarti sale del 26%. Appena più modesto (+7%) è l’aumento di mortalità legato ad ogni incremento di 10 microgrammi su metro cubo di biossido d’azoto (NO2). Ma un’associazione con l’aumento delle polveri sottili è dimostrata anche per il rischio di demenze e disturbi del neurosviluppo come l’autismo”. Il problema è tanto più grave dal momento che non ci si può difendere dall’aria che si respira ed è possibile registrare incrementi anche più alti di 10 microgrammi su metro cubo in alcune zone d’Europa come la Pianura Padana.
“E’ necessario un grande piano di azione per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico, partendo dalla Pianura Padana, che presenta delle forti criticità, espressamente evidenziate dall’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente – ha affermato il presidente della Società italiana di medicina ambientale Alessandro Miani -. Avviare subito interventi fondati sull’utilizzo di coating fotocatalitici trasparenti al biossido di titanio a base etanolo, che hanno scientificamente dimostrato capacità di ridurre gli inquinanti dell’aria in sottoprodotti innocui per la salute umana, applicandoli sulle superfici murarie e vetrate degli edifici pubblici e privati ma anche implementare il verde urbano e periurbano con specie a bassa impronta idrica e alta capacità di filtrazione ed assorbimento”. Un ulteriore possibile percorso operativo è quello di rimodulare gli interventi del PNRR fermando i finanziamenti a pioggia ad una molteplicità di micro-progetti per puntare con decisione su interventi strutturali per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici, concentrando ogni risorsa su grandi investimenti pubblici per le energie rinnovabili e la sostituzione dei riscaldamenti domestici, maggiori responsabili delle emissioni di polveri sottili in atmosfera, in modo da avere ricadute durature e positive sulla nostra salute”.

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