Il Parlamento europeo ha votato in sessione plenaria con 336 voti favorevoli, 300 voti contrari e 13 astenuti, la sua posizione sul regolamento sul ripristino della natura dando l’ok per l’inizio dei negoziati interistituzionali con i rappresentanti del Consiglio Ue nei quali si deciderà il testo definitivo da approvare formalmente. Il voto sugli emendamenti e sull’insieme del testo emendato sono stati possibili solo dopo il respingimento della proposta di rigetto per la quale 324 eurodeputati hanno votato contro, 312 a favore e 12 europarlamentari si sono astenuti. Le misure di ripristino proposte dalla Commissione fanno nascere nuovi obblighi per gli Stati dell’Unione europea e dovrebbero coprire almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Ue entro il 2030 e l’insieme degli ecosistemi che necessitano di misure di ripristino entro il 2050. Gli obblighi assunti sulla base dei piani nazionali redatti dagli Stati membri riguarderebbero un’ampia gamma di ecosistemi, dalle foreste e dai terreni agricoli alle aree urbane, ai fiumi e agli habitat marini, integrando la legislazione vigente. Per la prima volta ai governi verrebbe imposto l’obbligo giuridico di invertire entro il 2030 il declino delle popolazioni di impollinatori, che finora le iniziative non vincolanti non sono state in grado di arrestare. Gli emendamenti votati contengono alcuni elementi della posizione adottata dal Consiglio Ue il 20 giugno in prima lettura. Il testo adottato dai ministri conferma le percentuali fissate dalla Commissione per gli obiettivi di ripristino, ma introduce varie flessibilità negli obblighi specifici per gli ecosistemi, un approccio graduale per la realizzazione dei piani nazionali di ripristino, alcune deroghe e disposizioni in materia di finanziamento. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno votato contro. Voto favorevole da parte degli eurodeputati del Partito democratico, del Movimento 5 Stelle, i tre deputati del gruppo dei Verdi (D’Amato, Pedicini e Corrao) e i tre del gruppo dei liberali Renew (Ferrandino, Danti e Zullo). Le scene di esultanza della sinistra e dei Verdi per aver salvato un provvedimento estremista e ideologico criticato da tutti, solo per una manciata di voti, è emblematico della situazione in cui versa la ormai ex maggioranza del Parlamento Europeo. Il ravvedimento tardivo del Ppe, che dopo aver condiviso per quattro anni l’agenda di Von der Leyen, Timmermans, sinistre e Verdi si è accorto dei pessimi contenuti delle loro proposte, ha evidenziato tutte le spaccature e contraddizioni di una coalizione che non esiste più e non ha mai avuto senso di esistere. Altro che ‘ripristino della natura’, a farne le spese, ancora una volta, sono i cittadini europei. E a dispetto delle belle parole, il provvedimento per cui le sinistre festeggiano è uno schiaffo ad agricoltori e pescatori, avrà conseguenze disastrose e andrà a colpire duramente la loro attività. Incredibile che anche i deputati italiani del Pd possano aver condiviso questo scempio. La Lega continuerà a difendere settori fondamentali dell’economia del nostro Paese, contro gli estremismi ideologici. L’Ue prenda atto che non c’è più una maggioranza e faccia marcia indietro prima che sia troppo tardi”. Così in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Zanni (presidente gruppo Id), Marco Campomenosi (capo delegazione Lega), Silvia Sardone (coordinatrice Id in commissione Ambiente). Oggi, a Strasburgo, abbiamo assistito a un’importante vittoria per il nostro futuro: la Legge per il ripristino della natura, un progetto audace mirato a recuperare aree naturali gravemente compromesse, è stata approvata nonostante i tentativi della destra italiana ed europea, PPE compreso, di soffocarla. Questi gruppi, con la loro visione politica ristretta, hanno condotto una pericolosa campagna di disinformazione, cercando di dipingere le politiche ecologiste dell’UE come il nemico principale dell’economia, trascurando il fatto che il costo della crisi climatica è già ora insostenibile e gravemente drammatico. Quella di oggi è una grande vittoria in nome delle generazioni presenti e future”. Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che prosegue: “Questa politica, che, con una manovra meschina e indecorosa, è arrivata a proporre il rigetto della legge, continua a proteggere un’élite che prospera sfruttando l’emergenza climatica, gonfiando i costi dell’energia fossile e ponendo insidiosi ostacoli alla transizione ecologica. Oggi non salviamo solo la natura ma assestiamo un duro colpo alla campagna elettorale per le europee fondata sulle fake news già avviata dal governo guidato da Meloni e dai suoi affiliati europei”, conclude Bonelli. “Un bel clima in Europa! Ci hanno provato in tutti i modi, ma non ce l’hanno fatta: la destra europea non riuscirà a fermare il Green Deal e la nostra battaglia a tutela dell’ambiente, della biodiversità e della salute dei territori. Il Parlamento Europeo, infatti, oggi ha adottato la legge per il ripristino della natura, nonostante popolari, conservatori e una parte dei liberali abbiano in tutti i modi provato ad affossare una proposta che prevede di ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra dopo il voto di Strasburgo.
“Nel concreto significa che i cittadini europei- prosegue il leader di SI- potranno contare su cibo più sano, acqua pulita e protezione dalle catastrofi. Abbiamo ottenuto una vittoria, ma stiamo attenti: questa destra (incluso il governo italiano) è pericolosa e negazionista. Sono climafreghisti e giocheranno le prossime elezioni europee proprio negando i cambiamenti climatici e l’impatto che le attività inquinanti hanno sull’ambiente, i territori e la vita delle persone. Peccato per la pessima scelta dei parlamentari europei di Italia Viva e Azione: hanno votato con la destra, mentre una parte del loro gruppo hanno votato per la natura. Sono stati dalla parte sbagliata della storia. Ora sarà prezioso avere una nostra presenza per garantire che si prosegua nella direzione della transizione ecologica. Perché noi- conclude Fratoianni- vogliamo garantire la prosecuzione della vita sul pianeta, la destra no”.
(Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)