Non sarebbero state rispettate le norme per garantire la sicurezza della rimessa Atac di via Prenestina, 605, nella capitale. Vetture alimentate a gasolio e metano parcheggiate ad un metro di distanza. Nel documento di valutazione dei rischi sarebbe stato omesso, tra l’altro, con negligenza e imperizia, il pericolo incendio nelle aree sosta dei veicoli. La procura di Roma ha chiuso l’inchiesta sull’incendio che, il 5 ottobre 2021, distrusse, in parte o del tutto, 29 autobus all’interno del deposito della municipalizzata romana del trasporto pubblico, nella zona di Tor Sapienza. Quattro i destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che ora rischiano il processo, tra cui l’allora direttore generale di ATAC.Incendio colposo, il reato ipotizzato. Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta, coordinata dal Procuratore aggiunto Giovanni Conzo, non sarebbe stata prevista una sala controllo per il monitoraggio h24 del garage, con personale in grado di allertare le squadre antincendio. Contestata dai PM anche la mancanza di un dispositivo per il distacco manuale dell’alimentazione elettrica in caso di sosta prolungata. La prima scintilla del rogo si sarebbe sprigionata, intorno alle quattro del mattino, da una vettura, definita di riserva. Poi le fiamme hanno avvolto altri torpedoni vicini. Nove le squadre dei Vigili del Fuoco intervenute per spegnere l’incendio, mentre alcuni autisti cercavano di mettere in salvo i bus più lontani dal rogo.