Il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia è lieto di annunciare che presso il Museo Nazionale Archeologico Cerite è stata inaugurata l’esposizione temporanea intitolata “Màchaira: la Strage di Troia”. Si tratta del secondo capitolo della rassegna periodica “L’Ospite” che si propone di affiancare capolavori della ceramica antica agli straordinari vasi attici del ceramografo greco Euphronios che sono tra le opere più importanti e significative delle collezioni permanenti del Museo Cerite recuperate grazie all’impegno del Ministero e del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Questa volta “l’ospite” che dialogherà con i capolavori di Euphronios è un vaso attico degli inizi del V secolo a.C. ritrovato a Nola (NA), alla fine del ‘700, l’hydria Vivenzio (così denominata dal nome del primo possessore), gioiello della collezione magno-greca del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli -: decorata con scene che rimandano alla guerra di Troia, l’hydria Vivenzio si presta molto bene a integrare e ampliare il racconto per immagini della saga troiana e dell’epos omerico che campeggiano sui vasi di Euphronios. Màchaira è la parola greca con cui si indica il “coltello sacrificale”: è questa l’arma utilizzata per sgozzare l’avversario che ritroviamo in alcune scene-chiave dei vasi esposti. Con questo titolo evocativo si vuole porre l’accento sulle scelte del ceramografo nel fissare, al pari di una istantanea, i momenti più drammatici del racconto epico. Come in un gioco di specchi e di rimandi tra assonanze e dissonanze i visitatori potranno esplorare i significati e comparare questi straordinari vasi istoriati, per la prima volta esposti a distanza ravvicinata, ritrovando tracce di quei racconti epici che fanno ormai parte, da Omero in poi, dell’immaginario collettivo. La Mostra rimane aperta fino al 22 ottobre 2023