Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che il giovane abbia invaso la carreggiata opposta centrando in pieno l’auto sulla quale viaggiava la ragazza. Uno schianto terribile e purtroppo fatale per entrambi. Probabilmente complice la pioggia e il maltempo di ieri se l’asfalto al momento dell’impatto era anche viscido.
Un viaggiatore sopraggiunto subito dopo, costretto a fermarsi racconta di uno scenario tragico e sconvolgente. Racconta del tentativo dei Vigili del fuoco della vicina Caserma di Cerenova, subito intervenuti e che hanno contribuito ad estrarre i corpi dalle lamiere, di rianimare Guenda e anche dell’opera continuata dai sanitari del 118, anche essi nel mentre sopraggiunti, che hanno insistito col massaggio cardiaco per più di venti minuti e poi forse arresisi all’evidenza, la hanno caricata sull’ambulanza e portata via. L’uomo invece, non dava nessun segno di vita. I Carabinieri della caserma di Campo di Mare e gli agenti del Nucleo operativo sempre dell’Arma hanno effettuato i rilievi per accertare la dinamica dell’incidente le cui verifiche sono ancora in corso e delle quali verrà informato il magistrato. Intanto le salme sono state restituite ai familiari non avendo rilevato elementi ostativi.
Guenda Bernardini aveva un legame molto stretto con Cerveteri. Era la fidanzata di Luca Dionisio portiere della DM84 Cerveteri, la squadra di calcio dilettantistica che gioca in seconda categoria, nata e voluta in memoria di Daniele Mataloni, scomparso prematuramente in un tragico incidente d’auto, da suo padre Piero, attuale presidente. Ieri sera, Guenda era a Cerveteri col suo fidanzato e coi suoi amici, molti della squadra, quando verso le ventuno e trenta lascia la compagnia perché l’indomani si sarebbe dovuta alzare presto per prendere lavoro al Gran Caffè di Aranova, il bar dove lavorava. Ma il destino ha voluto diversamente. Il fidanzato di Guenda e gli amici che stavano con lei, si sono recati sul luogo appena appresa la notizia e portata via la salma, si sono riuniti in un bar al centro storico del paese, l’unico che rimane aperto fino a notte fonda cercando nel restare uniti conforto all’immenso dolore, consolati anche dal proprietario sempre molto vicino al mondo del calcio nonché anche dirigente sportivo. Di Guenda ci ha parlato con le lacrime agli occhi Valter Latini, suo collega al Gran Caffè di Aranova. «Lavorava qui da quasi tre anni. Il nostro rapporto era come quello di un fratello maggiore con una sorella più piccola. Era una ragazza adorabile, sempre col sorriso in bocca ed era bellissima. Si può dire che io le ho insegnato il lavoro, sono trenta anni che lavoro qui. Lei era alla sua prima esperienza nel settore – piange – me la sono cresciuta».