“Pronti a distruggere i raccolti, pronti dunque a perdere il reddito delle coltivazioni che risulteranno contaminate e che comunque insistono nel raggio dei cinque chilometri di fascia di interdizione che delimita il territorio compromesso dal rogo – afferma il presidente Coldiretti Lazio David Granieri – tuttavia a fronte del nostro impegno assoluto e totale nel collaborare con le istituzioni sanitarie alla tutela della salute dei consumatori, chiediamo attenzione e celerità nella predisposizione delle procedure per il ristoro degli ingenti danni subiti dalle aziende agricole e dagli allevamenti insediati nel comprensorio interdetto. Il divieto alla raccolta di frutta, verdure e ortaggi coltivati nella fascia di sicurezza- continua Granieri – comporterà pesanti conseguenze sui bilanci delle aziende che oltre al mancato reddito derivante dalla distruzione dei raccolti, si vedranno costrette a fronteggiare maggiori spese per procedere alle nuove semine e alle nuove piantagioni. Anche per questa ragione – conclude il presidente di Coldiretti Lazio – confermiamo la nostra intenzione di costituirci parte civile nei procedimenti che l’autorità giudiziaria dovesse aprire per accertare le responsabilità del rogo al centro di stoccaggio di Pomezia”